La violenza inizia con la discriminazione e la disparità tra i generi. È questo il messaggio che abbiamo scelto come linea guida per questo quaderno dei 16 giorni.
Forse è banale, ma apre un mondo. È nella disparità tra i generi che si nasconde e cresce la violenza sulle donne fino al femminicidio. È il rifiuto, talvolta inconscio o nascosto, di riconoscere che tutte e tutti siamo dentro una cultura patriarcale che crea una gerarchia nelle relazioni umane. I media, soprattutto quest’anno, hanno riportato e fatto vedere solo la violenza estrema, il femminicidio, e così inducono a pensare “io non sono come quelli!”, rifuggendo quindi da una riflessione che vada alla radice del problema. Senza voler assolutamente minimizzare i femminicidi violenti che dall’estate sono rimbalzati sui media, abbiamo notato però che non si riesce a disvelare le cause profonde che si annidano dentro di noi (donne e uomini tutti). Non si riflette sulle storie di quotidiana e ordinaria violenza che vengono vissute in milioni di famiglie italiane. Violenze basate sul disprezzo, il disconoscimento, la sopraffazione, l’asservimento delle donne nella loro relazione con gli uomini. Questa constatazione, evidenziata statisticamente dall’ISTAT, viene sottaciuta, e allora ogni femminicidio è presentato come un caso a sé, un’emergenza, come il ore malato in un campo di bei ori. Ma non è così.

Un solo esempio: l’anno scorso quando ci mettemmo al lavoro, a fine settembre, per i 16 giorni, i femminicidi avvenuti da gennaio erano 86, quest’anno sono 52. È vero che anche un solo femminicidio è troppo, quindi non ci rallegriamo. Diciamo soltanto che non è un’emergenza! Pertanto, quest’anno abbiamo deciso di parlare della violenza diffusa, che magari coglie anche noi nelle nostre relazioni affettive. Proponiamo, per questa riflessione, storie scelte dalle 137 schede raccolte in un solo anno da un centro antiviolenza, affiancate a passi scelti delle linee guida che la Rete nazionale dei centri antiviolenza ha scritto per i Comuni italiani e a un testo unico di Stefano Ciccone, di Maschile Plurale, diviso nei 16 giorni. Ci sono poi le riflessioni bibliche, scritte da otto uomini e otto donne. Il fascicolo è completato con alcune proposte di film, siti web e una breve bibliografia che si aggiungono a quelli degli anni precedenti. Buone riflessioni.