Il nuovo patto di Dio

Geremia 31,31-34

Care sorelle e cari fratelli nel Signore,  oggi è l’ultima domenica dopo la Pasqua.

Domenica prossima secondo il nostro calendario liturgico, inauguriamo un nuovo tempo in cui festeggeremo la venuta dello Spirito Santo.

Sarà una festa di tutti i cristiani: di tradizione cattolica romana, di tradizione protestante, e di tradizione ortodossa.

Tutti quelli che seguono l’insegnamento della religione  del cristianesimo  rivendicano di appartenere a Cristo.

La chiesa dunque confessa e afferma che ha ricevuto lo Spirito Santo che è stato mandato dopo che Cristo Gesù era salito dal padre e si era seduto alla Sua destra.

Ricordiamo che i credenti convertiti al cristianesimo comunque erano di diverse provenienza a partire dal mondo giudaico e pagano.

A loro fu rivolto l’insegnamento sulla legge di Mosè, dei profeti, e dei Salmi tutto quello che riguardava  Cristo Gesù, il figlio di Dio, credendo in lui attraverso la predicazione del suo nome  avviene  la salvezza, «ravvedetevi e credete al Vangelo »Mc.1,15 « ravvedetevi e convertitevi , perché i vostri peccati siano cancellati» Atti 3,19.

Per  questo motivo ci furono, ci sono e ci saranno i battesimi, le confermazioni e  le ammissioni dei nuovi membri nelle chiese per dare testimonianza della continua manifestazione dello Spirito Santo, di Colui che non ha smesso di agire: «il vento soffia dove vuole, ma tu pur ascoltandone il suono, non sai da dove viene, né dove va» disse Gesù a Nicodemo nel vangelo di Giovanni al capitolo 3, 8.

Da noi, domenica  prossima ci saranno le ammissioni di Francesca Grimaldi, Christopher Tugade e Adrian Ocampo, penso che  abbiate già letto nella circolare e ci sono loro anche tra gli annunci di oggi.  Sarà una data molto importante per loro come la data della loro nascita, e questa indica della loro nuova nascita che è stata resa possibile per potenza dell’opera di Dio per mezzo dello Spirito Santo. Si apre un nuovo capitolo della loro vita sotto la Sua guida. Che sia chiaro però che la loro conversione al Signore è avvenuta già qualche anni fa ma  il percorso nella vita di fede  prosegue nella nostra comunità. I doni spirituali in ciascuno di loro si manifesteranno  nel loro vivere in modo più marcato nella comunione con i credenti in questa comunità. Dio sarà attestato e confermato in loro, e i loro doni ricevuti saranno messi a disposizione per il bene dell’intera comunità e non solo.

Ancora una volta sarà testimoniata la presenza di Dio in mezzo a loro e a noi tutti.

Detto ciò, il nostro lezionario, un giorno una parola ci parla ancora oggi per questa ragione, della novità di questa parola Antica perché si trova nell’Antico Testamento, nel libro del profeta Geremia e che prepara i nostri cuori ad accogliere di nuovo la parola di salvezza che niente potrà separarci dall’amore del Signore. Ecco la parola del nuovo patto del Signore Dio. Essa è scritto nel cuore. Nessuno la potrà cancellare, è incisa nei cuori dei figli degli israeliti, di figlio in figlio fino alla nostra generazione. La potenza dell’amore di Dio che ha cancellato il peccato, e il nuovo patto è l’amore di Dio che è perdono.

I nostri fratelli Fabio e Luciano ci hanno avvisati che hanno pensato di creare una nuova pagina sul sito e come avete forse notato ci hanno segnalati i diversi eventi in questa settimana, e uno di questi e quello che sarà trattato oggi pomeriggio all’ incontro SAE  sul tema «Anche Israele sarà salvato»” Il testo di appoggio è la lettera di Paolo ai Romani cap. 11 i versetti da 25 a 27 «Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’ostinazione di una parte d’Israele è in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti. Allora tutto Israele sarà salvato, come sta scritto: Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà l’empietà da Giacobbe. Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati».

Tra l’altro dal 7 al 13maggio è per noi metodisti e valdesi una settimana dedicata all’evangelizzazione. Che cosa dobbiamo fare per compiere fedelmente la nostra missione di evangelizzare? Che cosa utile per tutti noi nella nostra epoca per dare testimonianza a ciò che Dio ha fatto per questo mondo? «Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna»Gv.3,16

Perché allora fino adesso continuiamo a  discutere chi sarà salvato? Chi saranno i salvati?  Se fosse vero la nostra unica missione come allora da compiere e alla quale i discepoli furono inviati da Gesù dicendoli: «durante il vostro cammino fate tutte le nazioni discepole, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello  Spirito Santo, insegnando loro ad osservare con impegno tutto quanto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, sono con voi ogni giorno fino alla fine del tempo presente»Mt. 28,19-20.

L’oracolo del Signore nel libro del profeta Geremia si è avverato nel tempo presente quello del nuovo patto, quell’impegno di annunciare il nuovo comandamento: «Come vi ho amato, amati anche voi gli uni agli altri» Gv.13,34 Ci accorgiamo che quando non ci atteniamo, o non rimaniamo in questa proposta di Dio nella parola del nuovo patto di alleanza per amore ci troviamo  automaticamente dalla parte dell’ opposizione, quindi di divisione, di esclusione, di perplessità, non potendo accettare che la salvezza viene dall’alto e che riposando in noi genera la pace che è salvezza. Ancora una volta ci troviamo a dover anche noi riflettere sulla decisione di Dio nella nuova alleanza che fece  tra la casa di Israele e di Giuda. L’apostolo Paolo scrisse ai Galati al capitolo 3 versetti da 26 a 29«Infatti siete tutti figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù; quanti siete stati battezzati per Cristo, vi siete rivestiti di Cristo…

Cosa  pensiamo di questo brano?

Per me accettare la  rivelazione dell’amore di Dio in Cristo in cui avviene il perdono del peccato commesso è veramente un vero punto di partenza e rinnovandola nei nostri cuori ci conferma l’altra profezia del profeta Isaia che dice:« nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza» Is.30,15. Due condizioni “Tornare a Dio” e  “Stare sereni” in questo stato Dio stesso dichiara la salvezza, oggi stesso opera la salvezza a coloro che si convertono, che trovano in lui la salvezza. Per chi crede in queste parole vi è salvezza. Chi sta dalla  parte di Dio, e crede nella sua promessa non può che sentire la serenità e quella pace che alberga in sé e quella è la vera salvezza. Se non siamo dov’è Dio ci affanniamo e non c’è salvezza.  Saremo sempre di corsa, è davvero un correre al vento.

Sempre Fabio e  Luciano hanno avuto l’idea di vendere le magliette con una frase di J. Wesley: «Non ho tempo di avere in fretta». Avete letto quello che ha scritto Luciano per il nostro giornale Riforma? Egli  diceva che in questa frase racchiude in sé tutta l’essenza di Wesley, il suo impegno sociale, il suo dedicarsi senza fretta ai bisognosi e alle masse, portare Dio tra la gente,

non aver tempo di correre, di vivere superficialmente le proprie giornate, la propria vita. Messaggio questo che può avere varie chiavi di lettura non obbligatoriamente frenetiche vite moderne.

Impariamo tutti a istruirci, chiunque di noi ha da dire, ce lo dice purché sia per l’edificazione della chiesa.

  34 Nessuno istruirà più il suo compagno
o il proprio fratello, dicendo:
“Conoscete il SIGNORE!”,
poiché tutti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE.
«Poiché io perdonerò la loro iniquità,
non mi ricorderò del loro peccato».

Noi conosciamo bene la parola di salvezza nel perdono, le parole che ci salvano. Dobbiamo soltanto fermarci, riflettere insieme per poi confrontarci su come dobbiamo attuarle. Non c’è bisogno che ci istruiamo continuamente con le  parole ma coi fatti, che sono il frutto dei doni dello Spirito Santo.  Ci chiede di partecipare, di contribuire, di distribuire, così  la nostra presenza è utile per la chiesa.

Il nuovo patto di Dio si avvera in noi quando è vero la nostra predicazione  riguarda l’agire e anche cerchiamo sempre di annunciare l’evangelo perché sia la nostra salvezza quotidiana.

Abbiamo ascoltato oggi questa parola profetica, è sempre una profezia che quando l’ ascoltiamo bene ci rinnova la consapevolezza del nostro impegno nei confronti di Dio e del nostro prossimo.

E’ un oracolo del profeta Geremia molto conosciuto da noi metodisti.

E’ una delle letture bibliche che precede il rinnovarsi del  nostro patto con il Signore ogni anno e prima che termina la consultazione metodista, chiudiamo con questo solenne culto di rinnovamento del patto in cui si rinnova la nostra promessa di servire Dio e altri.

La parola del  perdono di Dio ci avvia alla nostra missione  di evangelizzare il mondo perché  salvi noi peccatori.

  «Poiché io perdonerò la loro iniquità(ingiustizia),
non mi ricorderò del loro peccato».

La novità della nuova alleanza è il rapporto nato dal perdono.

Non possiamo sbagliare noi cristiani di questa alleanza perché  il perdono di Dio è donato e dato concretamente in Cristo Gesù.  Amen.

past. Joylin Galapon

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