Marta e Maria

Luca 10, 38-42

Care sorelle e cari fratelli nel Signore,
nel capitolo 10 del vangelo di Luca ci narra 4 episodi: nei versetti da 1 a 12 racconta la missione dei 70 discepoli, (ricordiamo però che all’inizio, Gesù aveva scelto i dodici discepoli, poi i 70. I 70 avevano avuto l’istruzione di compiere la loro missione e di andare in due in due e proseguire il loro cammino fermandosi casa per casa).
da 13 a 16 Gesù rimprovera le città impenitenti,
da 17 a 24 il resoconto della missione compiuta dai 70 discepoli e Gesù che conferma l’opera dello Spirito Santo in mezzo a loro,
da 25 a 37 il racconto della parabola del buon samaritano,
infine da 38 a 42 la missione di Gesù svolta nella casa di due sorelle Marta e Maria.
Gesù per questa volta era capitato di fermarsi a casa di due donne.

Quale era la missione svolse Gesù nella vita di queste donne? Certamente, svelare la buona notizia come era in qualsiasi luogo dove passava e andava.
Ecco, il racconto era iniziato nella casa delle due sorelle adulte, due persone autonome, due donne che vivevano da sole. Gesù incontrò loro per farle sentire ciò che stava annunciando a tutti.
Come queste parole: “Il tempo è compiuto e il regno è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo (Mc. 1,15)
“La tua fede ti ha salvato” Va in pace (Lc.7,50).
“Oggi, la salvezza è entrata in questa casa”. ( Lc.19,9)
Beati i misericordiosi perché a loro misericordia sarà fatta (Mt.5,7 )
E non solo. Noi leggendo i racconti dei vangeli ci siamo accorti che Gesù non aveva mai scelto chi con cui parlare.
Egli non escludeva nessuno e tutti e tutte erano coinvolti, dai bambini ai grandi. Lui istruiva tutti e nel suo potere di guarire riusciva a far passare il messaggio concreto della salvezza, coinvolgere e accattivare la loro attenzione, gioia e stupore dominavano nei cuori delle persone che gli seguivano.

Maria era così incantata forse dalle buone notizie, dalle belle parole che ascoltava da Gesù mentre sua sorella Marta doveva fare ciò che aveva imparato bene dai suoi antenati /genitori come doveva essere una donna accogliente. Allora alla donna, veniva delegata il mestiere di casa e la cura dei bambini. Marta era quella portata a fare le cose in casa, era esperta di faccende domestiche.
Ma le due sorelle, Marta e Maria ci avevano fatto osservare che erano anche diverse tra di loro, non erano tutte e due uguali, i loro comportamenti erano diversi. Esse erano presentate dal vangelo di Luca come due donne dai comportamenti diversi ed è così che le abbiamo identificate. Marta aveva ereditato la tradizione ebraica di quel popolo in cui le donne furono impegnate soltanto alle faccende domestiche, allevando i figli Maria invece previlegiava ascoltare quello che diceva Gesù.

Ho provato a immaginarmi al posto di Marta, perché a volta mi trovo ad accogliere delle persone, amici/che, parenti che si fermano per qualche giorno(a casa pastorale) e ho pensato molto a quella fatica di dovere fare tutto in casa.
Ho anche pensato molto ai gesti di accoglienza, offrire qualcosa da mangiare e un letto ad un ospite. In questo episodio Marta aveva cercato di dare la massima attenzione a Gesù, sentendosi di essere la padrona di casa. Era veramente un’accoglienza massima nei confronti di Gesù. Si era messa a lavorare in cucina cucinando forse molte cose così si era sentita stanca che le aveva portato alla fine a lamentarsi(proprio al loro ospite)?

Gesù nel fermarsi da Marta e Maria, accadde qualcosa, una svolta, un cambiamento epocale per le donne, quello a cui siamo arrivati oggi a elaborare in parte perché il comportamento delle due donne continuerà a progredire nel loro modo di concepire la loro possibilità e capacità di evolversi. Nulla le vieta perché era Gesù stesso il loro maestro a suscitare la curiosità e anche a farle rendere conto chi erano e che sono tutt’ora(ricordiamo la storia primordiale della prima donna che si chiamava Eva). Sì, Maria era un’altra(ma sempre stata lei, quella donna che aveva creato YWHW il Dio creatore . Eva era curiosa, voleva sapere e conoscere la sua identità e la realtà in cui ci muoveva.
Maria si identificava a lei, la sua passione di ascoltare le mostrava di essere una curiosa, voleva forse sapere perché Gesù aveva bussato a casa loro, che cosa voleva da loro anche si erano donne.

Gesù disse: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. 42 Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta». Come comprendiamo queste frasi di Gesù? Il mestiere di casa è messa in discussione in questo episodio. Perché la scelta di Maria era giusta?
Mi sono immaginata al posto di Maria. Sento molto la sua curiosità di ascoltare le parole di Gesù. Studiare( la Bibbia) è la mia passione e anche cucinare (quindi una donna riesce a fare tutti e due e anche di più) .
Quando leggo i testi biblici che raccontano ciò che aveva fatto Gesù, il modo in cui aveva parlato, comunicando in parabole il regno di Dio, sono cose che mi piacciono molto e leggerle e ascoltarle continuamente mi appassionano. Le medito e penso che quello che sia stato, quello che era accaduto a Marta e Maria è un bel ricordo di un passato che possiamo tranquillamente dare un buon giudizio che dobbiamo riconoscere per quello che riesce fare una donna definita “multi-tasking”.

Mentre Maria ascoltava Gesù come punto di partenza nasceva in lei una volontà di capire, innanzitutto di capire se stessa. Quella che poteva essere che in molte anni non poteva fare, studiare, parlare di Dio davanti a tutti, la famosa frase dell’apostolo Paolo: ad es.«Come si fa in tutte le chiese, le donne tacciano nelle assemblee»1 Co 14,34. A causa di qualcuno o di una tradizione di un popolo alla donna era sottratta qualcosa, qualcuno l’ aveva privato, bloccato allo sviluppo della sua potenzialità di esprimere la sua identità a suo tempo, così di sicuro non era il Signore Dio colui che l’creata a impedirgliela.
Quella possibilità di poter parlare(come ora) in conseguenza di dare voce alle donne oppresse, che riescano a lottare per la parità di diritti o l’uguaglianza dei diritti, maschio e donne sono uguali e complementari.

Questi erano soffocati prima e ora dopo anni di autovalutazione attraverso la cultura abbiamo potuto riscoprire/svelare le cose che aveva voluto Dio sin dall’inizio della creazione come progetto all’uomo «li creò maschio e femmina» a sua immagine e somiglianza. Così le donne prendendo in mano la situazione, hanno capito la loro sorte.
Non si può tornare in dietro! Grazie a Dio, le nostre chiese storiche avevano toccato questo tema in relazione dell’annuncio del Vangelo che chiunque lo può fare.
La salvezza è per tutti e annunciarla, proclamarla con la voce femminile è un successo nel ambito del ministero femminile. Siamo arrivati a confermare che le donne sono capaci di predicare. Il ministero femminile è un ruolo molto importante nella chiesa. La capacità della donna di predicare sta nel suo svolgere il compito(ruolo) di mamma, di moglie, di donna pastora, incarnandosi (quella)la parola nel rendere il servizio quotidianamente.
I ruoli di Marta e Maria, due donne, due identità distinte in questo racconto di Luca ci porta ad attribuire l’inizio del ministero femminile che diventerà una delle caratteristiche vincenti delle chiese protestanti storiche con le loro capacità “manageriale” di gestire e portare avanti la chiesa.
In una donna abbiamo capito che cosa vuol dire accoglienza espressa in parole diverse: istruzione, insegnamento, impegno, pratica, e servizio. Ella può tutto, l’ ha potuto incarnarsi. Ora si vede nel mondo la capacità delle donne e in molti luoghi o spazi non c’è più bisogno di alzare la voce per farle sentire come nel passato.
Ma è importante ricordarcelo (ricordare ciò che ha raggiunto). Ora, tu, donna scegli ciò che conta per te, è fondamentale che ti confronti con te stessa e con i tuoi valori.

Gesù fu conosciuto nel Nuovo Testamento come il difensore delle donne ad es. la donna adultera, la samaritana. Egli era stato amato da loro per il suo modo di accoglierle e considerarle .
Gesù era un maestro e Maria ha scelto di ascoltare per farsi istruire dal maestro di vita, l’ istruttore del regno di Dio attraverso il racconto delle parabole. Quello che Gesù le insegnava le faceva bene.
Gesù aveva un cuore per le donne/le stava a cuore. Allora, che cosa vuol dire ascoltare? che cosa vuol dire ascoltare e saper ascoltare ciò che diceva Gesù?

Penso che ascoltando e riascoltando il messaggio evangelico di questo brano ci sveli che le donne abbiano imparato a conoscere le loro qualità attraverso uno studio approfondito e poi capire chi sono e quello che possono contribuire. Nella chiesa, come nella nostra chiesa, le nostre sorelle si impegnano a svolgere compiti diversi e anche molto bene.
Il passo successivo della donna è di saper scegliere? La sua sorte dipende dalla sua scelta? che cosa deve fare una donna per essere contenta, per sentirsi appagata dopo una lotta. Sembra che Gesù abbia dato un suggerimento a Marta. A lei la scelta che non è un’ imposizione o un voler dare un ordine da eseguire ma farle rendere conto che tutte le cose che si fanno, vanno fatte con gioia senza affaticarsi più del dovuto poi sentirsi la gioia di servire segno di gratitudine a Dio per quella che è.
A nome del nostro Signore Gesù Cristo noi donne abbiamo imparato che cosa vuol dire prestare attenzione all’altro. La scelta di Maria di ascoltare Gesù è un atteggiamento per essere istruita.
Il maestro Gesù ci ha istruite, innanzitutto come rispettare noi stesse così dobbiamo ora continuamente farci rispettare dagli altri, dal genere maschile.
Ho avuto una sensazione forte e rinnovata che Gesù da questo racconto ha avuto un ruolo di mediatore, arbitro tra i ruoli di queste donne che le ha unite, le ha riconciliate dall’atteggiamento umano che tende a distinguersi, a separarsi. Quindi possiamo confermare di nuovo che in Gesù si crea comunione e unità nelle diversità. Amen.

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