Il culto di domenica 15 marzo

In tempi di emergenza i moderni mezzi di comunicazione ci permettono di mantenere la nostra comunità connessa.

Qui sotto trovate lo schema del culto di oggi che potrete anche vedere sulla www.facebook.com/metodistiroma/ o sul canale YouTube della Chiesa.

 

Invocazione

Ci raccogliamo alla presenza del Signore:

Grazia, misericordia e pace vi siano date da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo che ha dato se stesso per noi. Amen.

Saluto

Care sorelle e cari fratelli nel Signore, buongiorno e buona domenica.

La grazia di Dio sia con noi tutti questa mattina.

Leggiamo il Salmo 133, versetto 1:

<< Ecco quant’è buono e quant’è piacevole, che i fratelli vivano insieme!

E dice anche l’evangelista Matteo al cap. 18, versetto 20 : <<Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, li sono io in mezzo a loro>>. Matteo 18,20

Così è altrettanto buono e piacevole quando si trovano due o tre fratelli o sorelle. Lì Dio è in mezzo a loro.

IC.148

1

Vieni in mezzo a noi Dio liberatore, ci raccogli tu nel tuo grande amore. Non lasciarci più: forte e la tempesta; ogni giorno è festa se con noi sei Tu.

2

Se Tu vuoi Signor, siam tuoi testimoni; anche il nostro cuor Tu vuoi rinnovare. Nella tua bontà dacci un avvenire; anche il nostro agire lode a Te darà.

3

Dacci fede in Te, Dio della speranza; ogni nostro di sia con te una danza. L’incredulità Tu puoi trasformare in un grande mare di fraternità.

4

Potrai solo Tu riscattar, Signore, questa umanità piena di dolore.

Se ci incontrerai nella tua Parola

la tua grazia sola ci illuminerà.

Confessione di peccato

Care sorelle e cari fratelli, leggiamo nel libro di Giobbe al cap. 9 verso 21: <<Io sono innocente? Sì, lo sono>> (Giobbe 9,21).

Queste sono le parole di Giobbe allora poiché non riuscì a comprendere le motivazioni delle sue disgrazie e si reputò di non aver commesso il peccato.

In questo tempo in cui le nostre certezze stanno crollando, trovandoci in serie situazioni di difficoltà, avendo perso molte cose acquisite con le nostre personali fatiche e abilità, osiamo dire queste parole davanti a Dio.

Preghiamo:

Signore Dio nostro, il vissuto di un credente come Giobbe è per noi un racconto straordinario delle Sacre Scritture poiché noi non abbiamo mai capito fino in fondo quali sono state le motivazioni delle sue disgrazie. Potremo capire le prove che siamo chiamati ad affrontare e a superare con il tuo aiuto. Ti chiediamo il perdono quando ci riteniamo degli estranei ed innocenti.

Tu gli hai detto: << dov’eri tu quand’io fondavo la terra?>> Giobbe 38,4

Ti chiediamo di farci capire e di accettare con umiltà il limite della nostra sapienza. Donaci, la mente e il cuore per comprendere ciò che siamo chiamati a cambiare nelle nostre abitudini.

Perdona la nostra insensibilità e spronaci a riflettere ora, qual è il passo successivo da intraprendere insieme. Sia tu davanti a noi. Amen.

Annuncio della grazia

Temere il Signore, questa è saggezza. Giobbe 28, 28.

Queste parole di Giobbe ci rendono capaci di invocare la grazia di Dio. Temerlo cioè accostare davanti a Lui, parlare con lui in preghiera ci accompagna ora e sempre. Che Egli ci dia la saggezza di capire la sua volontà. Lo ringraziamo. Egli è la fonte e sorgente della nostra vita. Amen

Preghiera

<<Siano  gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o  Signore, mia rocca e mio redentore>!> Salmo 19,14

Lettura Biblica: Luca 9,57-62=Mt 8:19-22 (Come seguire Gesù)

57 Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Io ti seguirò dovunque andrai». 58 E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 59 A un altro disse: «Seguimi». Ed egli rispose: «Permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 60 Ma Gesù gli disse: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va’ ad annunciare il regno di Dio». 61 Un altro ancora gli disse: «Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare quelli di casa mia». 62 Ma Gesù gli disse: «Nessuno che abbia messo la mano all’aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio».

Sermone:

Care e cari,

ora mi vedete, mi trovate nel tempio, perché ho pensato di raggiungervi, di farvi sentire che siamo insieme, in questo culto di domenica. È strano per me e per voi non essere qui insieme, fisicamente, la legge ci impone di limitare il contatto tra le persone, ma attraverso questo video in diretta possiamo essere collegati, a continuare a lodare il Signore, e a dichiarare che Egli è buono e clemente nei nostri confronti.

In questo momento in cui trascorriamo il culto nel tempio, rivela la verità che  nessuno di noi si è mai immaginato che potessimo trovarci così, ma non dobbiamo dimenticare che il Signore è presente, qui e nelle vostre case, è in mezzo a noi, e che soffre con noi nel cammino verso Gerusalemme. Dobbiamo rallegrarci poiché questa situazione è solo temporanea.

Ci troviamo a ripercorre con lui la via verso Gerusalemme nel momento più vivido del racconto, assistendo con i nostri occhi l’attualità delle parole che a noi sono già state annunciate. Le parole profetiche delle Sacre Scritture si sono avverate, le parole e le azioni si compiono contemporaneamente. Cogliamo dunque, questa occasione per un momento di riflessione su ciò che sta accadendo intorno a noi.

La Terra è una sola. L’affermazione: “Siamo tutti nella stessa barca”, riflette la nostra condizione odierna: la situazione di emergenza sanitaria, causata dal COVID-19, che ciascuna nazione deve fronteggiare, chi prima e chi dopo. La Cina è il primo paese a doverne registrare un numero elevato di contagi, e a cui ora si stanno osservando dei miglioramenti grazie ai nostri fratelli e sorelle cinesi(scienziati, ricercatori, medici, infermieri) che hanno fatto dei sacrifici, dandoci molti esempi di coraggio.

Il mondo è colpito dalla Coronavirus. È una malattia molto contagiosa con conseguenze che si ripercuote in ogni aspetto della nostra vita, nella nostra famiglia, nel nostro lavoro, nella scuola, nei bar, e nelle strade, in ogni dove. I genitori, che con la chiusura delle scuole, devono fronteggiare non soltanto l’organizzazione del proprio lavoro, ma anche assicurarsi che i propri bambini possano seguire i loro programmi scolastici. “Lontano dal contatto, lontano dal contagio”, è la regola di base per evitare di trasmettere il coronavirus insieme ad un’ottima pratica di igiene, la regola di buon senso e il rispetto delle normative che ci vengono imposti.

I nostri modi di vivere, con questa pandemia mondiale, deve subire dei rimodellamenti e riadattamenti, anche se brevi, dobbiamo trovare delle soluzioni alternative perché la nostra vita possa continuare e la testimonianza del cammino di Gesù verso Gerusalemme deve avere ora un suo spazio nel nostro pensiero.

Dio nel figlio Gesù ci ha dato dei maestri e delle maestre nella nostra vita perché possiamo imparare a come vivere in questa terra.

Egli ne aveva scelto dodici, poi i settanta per avere delle continue collaborazioni nella diffusione della Parola del Regno di Dio fatto di giustizia, di guarigione e di guida per vivere la nostra vita. I suoi discepoli avevano acquisito molta sapienza, e il suo modo di parlare e agire recavano gioia e stupore. Essi avevano capito che i suoi insegnamenti gli aveva nutriti di parole di consolazione, di speranza.

Craddock un esegeta commenta questo brano dicendo che:

Colui che si è messo risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme non offre un <<affare >>.

Io sono del tutto dipendente dall’ospitalità degli altri; vuoi esserlo anche tu?”, dice al primo che si offre volontario.

“La lealtà verso di me ha la precedenza anche sull’obbligazione morale primaria di un figlio”, dice al secondo potenziale discepolo.

“Io mi aspetto più di quello che Elia pretese da Eliseo” 1 Re 19,19-21, è la sua risposta al terzo, anch’esso offertosi come volontario.

Nella strada verso Gerusalemme, sarà manifestato la salvezza aperto a tutti che determinerà la nostra sorte. Non ci sarà più scusa. In questo episodio non sono quelli che sono stati scelti come seguaci di Gesù a rivelarsi dei veri discepoli, forse perché non avevano più bisogno del tale invito, visto che erano sempre con lui anche nel luogo di compimento del suo mandato, per essere santificati, purificati e salvati dalla sua opera di giustificazione attraverso la fede, ma sono persone che ancora non lo conoscono.

La radicalità delle parole di Gesù consiste nella sua esigenza di avere priorità che ci portano al miglioramento, e non al peggioramento delle relazioni umane. Gesù non ha mai detto di scegliere fra lui e il male, ma di scegliere fra lui e la propria famiglia per liberarci dalla bramosia delle proprietà, e dal culto della famiglia.

Quali sono le nostre priorità? Come dobbiamo seguire Gesù?

Dobbiamo rifletterci su queste domande perché tutti noi siamo chiamati i discepoli e le discepole di Gesù.  “Signore, Io ti seguirò dovunque andrai”, “Maestro, farò il tuo volere”. Quanto mi piacerebbe sentire e dire queste parole in ogni momento.

“I will follow Him”. La canzone che in questi giorni difficili mi ha dato grande incoraggiamento. La felicità del/la discepolo/a nel ripetere ogni giorno, nella gioia e nel dolore, queste parole di affermazione di seguire Gesù, possa essere per noi un essere beati e felici anche nelle avversità.

Amen.

IC 312: Vieni e mi segui, disse il Redentore

1

Vieni e mi segui disse il redentore per il sentiero che t’additerò. Ed io, col cuore fervido d’amore, te mio Signor, ovunque seguirò!

2

Voglio seguirti fra color che pace in cuor non hanno, e parlerò di Te. E a lor dinnanzi splenderà la face della tua grazia, della tua mercé.

3

Ti seguirò fra le smarrite genti che ancor lontane vivono da Te, perch’ esse avanzin, con i tuoi redenti in un fervore d’operosa fé.

Preghiera di Intercessione

Signore, nostro Dio, in questi giorni in cui tutto è così incerto, la debolezza del genere umano si rende sempre più evidente, e tutto sembra cospirare per aumentare le nostre solitudini, rinfranca tu, ti preghiamo, le nostre mani cadenti e le nostre ginocchia vacillanti. Raddrizza i passi di questo mondo e raddrizza i nostri, affinché possiamo resistere, comprendere meglio il valore della solidarietà  e viverla, anche e soprattutto in questi tempi così difficili. Illumina chi studia per combattere il virus che sta colpendo questo mondo, e fa che impariamo a proteggere gli uni agli altri.

Signore, ti preghiamo in particolare per i membri della nostra comunità che sono malati, ridonali la forza, la buona salute.

Tu ci conosci, sai quali sono le nostre attese e i nostri bisogni, e noi siamo certi che mediante la tua Parola ci risponderai.

Rendici capaci di rispondere a nostra volta alle tue attese; ricorda a noi tutti che tu ci inviti alla bella avventura della fede, che trasforma le nostre esistenze e ci guida alla pienezza della vita. Tutto questo ti chiediamo nel nome del Signore Gesù, che ci ha insegnato a dirti Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non esporci alla tentazione ma liberaci dal male. Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen

Benedizione

La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi. Amen!

Gesù disse: Vieni e seguimi.

Care sorelle e cari fratelli seguiamo il nostro Signore, egli ha vinto il peccato del mondo con la nostra fede.

Buona domenica!

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