Liturgia del venerdì santo
Preludio (strumento musicale)
Invochiamo la presenza del Signore in mezzo a noi perché ci guidi nell’ascolto e nella comprensione della Sua Parola e ci dia la forza per metterla in pratica.
Invocazione:
Il nostro aiuto è nel nome di Dio Padre, che ci ha creati,
del Signore Gesù Cristo, che ha dato la sua vita per noi,
dello Spirito Santo, che ci rinnova. Amen.
Parole di introduzione e saluto
Care sorelle e cari fratelli nel Signore, buonasera.
Quest’anno, il 10 aprile 2020, alle ore 18.00 siamo riuniti attraverso il sito del nostra chiesa un canale virtuale per celebrare il Venerdì Santo.
Anche in questa occasione non possiamo essere nel tempio a condividere una mia breve riflessione insieme ai fratelli delle chiese Battiste, Metodiste e Valdesi di Roma e con il gruppo del coro, che solitamente prepara i brani da cantare.
Ricordiamoci che siamo tutti a casa perché ognuno e ognuna di noi ha il compito di tutelare la propria vita e quella degli altri.
La nostra vita e la comunione fraterna in Gesù Cristo devono essere conservate bene, ora, per concedere un tempo di rinascita.
Chiediamo al Signore Dio di darci la pazienza per aspettare il momento opportuno e giusto.
Preghiamo:
Signore, nostro Dio!
Noi siamo riuniti in questo giorno, nelle nostre case/dimore, per ricordare che hai realizzato la tua volontà forte e piena di benevolenza verso il mondo e verso noi tutti, permettendo che il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio amato, sia imprigionato perché noi possiamo essere liberi, che sia dichiarato colpevole, perché noi siamo resi innocenti, che soffra perché noi conosciamo la gioia, che sia consegnato alla morte, perché noi viviamo in eterno.
Con le nostre sole forze, non potevamo che essere perduti.
Nessuno di noi ha meritato una simile liberazione.
Ma tu, nella tua misericordia immensa e incomprensibile,
hai condiviso il nostro peccato e la nostra miseria per compiere questa grande liberazione a nostro favore.
Come potremmo ringraziarti se non sforzandoci a capire a fondo, di afferrare questa grande realtà e di applicarla a noi?
Ma ciò è possibile solo a condizione che quello stesso Salvatore che ha sofferto per noi, che è stato crocifisso, che è morto, che è stato sepolto, ma che è risuscitato, entri ora in mezzo a noi e parli al nostro cuore;
solo se ci rende permeabili al tuo amore e ci conduce a confidare interamente in esso e a non vivere d’altro.
Che sia così per la potenza del tuo Spirito santo, è quanto ti chiediamo con grande umiltà ma e anche con grande fiducia. Amen.
Istrumento musicale dell’inno 40 “C’eri tu? We’re you there?”
Sermone sui passi in comune tra le testimonianze degli evangelisti:
Matteo 27, 38
Marco 15,27 -28
Luca 23,39-43
Giovanni 19,17-18
Care e cari, stasera vorrei condividere con voi la mia riflessione sui pochi versetti che troviamo nei vangeli di: Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
Leggo tutti i passi in ordine come li troviamo nel Nuovo Testamento a partire dal vangelo di Matteo 27:38 <<Allora furono crocifissi con lui due ladroni, uno a destra e l’altro a sinistra>>.
Poi dal vangelo di Marco 15:27-28 <<Con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. [E si adempì la Scrittura che dice: «Egli è stato contato fra i malfattori».]
Poi dal vangelo di Luca 23:39-43 “Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» Ma l’altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». E diceva: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» Ed egli gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».”
E l’ultimo dal vangelo di Giovanni 19,17-18 “Presero dunque Gesù; ed egli, portando la sua croce, giunse al luogo detto del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota, dove lo crocifissero, assieme ad altri due, uno di qua, l’altro di là, e Gesù nel mezzo.”
<<Siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o Signore, mia rocca e mio redentore>!> Salmo 19,14
Domenica scorsa abbiamo iniziato a percorrere l’episodio dell’ultimo passaggio(l’ultima tappa) della vita di Gesù nella città di Gerusalemme. Vi ho condiviso la mia riflessione sottolineando la presa di posizione di Gesù, dei suoi discepoli e della folla. Poi l’ intervento di Caiafa, il capo dei sacerdoti, poi Pilato il governatore dei romani, e i soldati.
In questi giorni che ho letto il racconto della passione di Gesù fino al suo ultimo respiro da UOMO, la mia l’attenzione è stata sempre richiamata sulla presa di posizione di tutti: Dio dall’alto, Gesù uomo disceso, inviato da Dio per salvare l’uomo facendo conoscere sé stesso, in parole e in fatti.
Questo potrei illustrarlo o riassumerlo in un quadro triangolare in cui Dio è in alto e uomo Gesù e uomo in basso (intesa umanità) sono nello stesso livello, nel vivere sulla terra(il tempo in cui aveva svolto il suo ministero per il regno di Dio). Ripeto Dio in alto, Gesù e uomo in basso .
Mentre sulla situazione della sua morte, Gesù era stato crocifisso con i due ladri, entrambi, situati a livello orizzontale rispetto al suo. Due raffigurazioni diverse, che si compiono nella testimonianza della crocifissione.
Gesù era lì insieme ai due ladri, nel luogo chiamato Teschio in ebraico Golgota, dove venivano giudicati i malfattori dai capi sacerdoti e dagli scribi, dove venivano condannati a morte tutti coloro che hanno commesso un peccato, per aver assunto diverse posizioni, come siamo stati istruiti nell’economia della salvezza.
Abbiamo appreso che il disegno di Dio di salvare l’umanità era nell’opera salvifica di Gesù, morendo sulla croce per donare la sua vita: uno muore per tutti. Non c’era meglio che poteva scegliere il Dio d’amore dice nel vangelo di Giovanni : <<Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.>> (Gv.3,16)
Gesù lo ha obbedito fino in fondo dice anche l’apostolo Paolo : Cristo Gesù, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce(cfr.Fil.2,1-10 ).
Che cosa potevano fare Dio e Gesù per far tornare l’uomo al suo Creatore? La testimonianza dei due ladri era e tutt’ora esempio di ciò che la scelta rende possibile per la nostra salvezza.
I due ladri insieme a Gesù, avevano assunto due diverse posizioni. Uno si era pentito e per di più aveva riconosciuto l’innocenza di Gesù, mentre l’altro era rimasto un peccatore, sottointeso ha negato il peccato da lui commesso, ommettendo la confessione di aver rubato e dunque non ha ricevuto la giustizia. La crocifissione di Gesù in mezzo a questi due ladroni testimonia che fino alla fine della Sua vita era stato accompagnato da un uomo che, sa riconoscere il suo sbaglio, pentendosi e da uno che fino alla fine non riconosce di essere un peccatore.
La buona novella che penso possa farci rallegrare stasera e che dobbiamo conservare fino al nostro ultimo respiro, è (l’annuncio del perdono) l’annuncio della remissione dei nostri peccati ad ogni atto di confessione, riconoscendo da una parte la nostra condizione di essere un peccatore, e da una parte giustificati perché ogni confessione del peccato è perdonato, come nella testimonianza dell’evangelista Luca quando il ladro, ammettendo di essere colpevole, disse a Gesù: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» 43 Ed egli gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».
La crocifissione di Gesù era un giudizio sbagliato, scelto per invidia. La croce è un segno di dolore e sofferenza che è entrato in profondità del nostro essere credente, un peso da sopportare.
Questi tre uomini avevano espresso la loro scelta: guadagnare oppure rinunciare la loro vita. Chi è il discepolo amato e obbediente?
Gesù aveva insegnato ai suoi discepoli il prezzo del discepolato. Sta a noi la scelta, decidiamo ora nel nostro cuore e mente perché possiamo essere partecipe al Suo regno.
Care e cari,
fa che queste parole possano aiutarci a riprendere il nostro cammino da credenti.
La Domenica delle palme è passata, per coloro che avevano osannato Gesù, il nazareno di Galilea. Il tempo di lutto è ora giunto, Il Venerdì Santo è un giorno di tristezza per i popoli radunati a Gerusalemme. Nei nostri giorni, oggi, siamo in lutto non soltanto per l’agire ottuso dell’uomo di fronte alla chiamata di Dio a convertirsi, ma anche a causa della morte dei popoli del mondo colpiti dal corona virus. In questo momento di grande difficolta e sofferenza che l’emergenza sanitaria ci sta portando, facciamo tutti delle considerazioni, ciò che il bene e il male che ha fatto per noi il COVID 19. Qualcuno si era già espresso che il Covid 19 è un soggetto democratico, decide di colpire l’uomo senza distinzione. L’abbiamo visto e osservato non sceglie a chi colpire, ricco o povero, uomo credente o non. L’uomo è la sua preda. Ascoltiamo l’evangelo della vita promessa in Gesù Cristo.
Convertiamoci prima che sia troppo tardi.
Vogliamo cantare la scelta della croce che portiamo insieme a Gesù?
Per concludere leggo le parole del canto Sulla CROCE che i membri del coro avevano cantato negli anni passati. Li ringraziamo ancora per il tempo dedicatosi a fare delle prove ogni lunedì in chiesa. Noi preghiamo il Signore che li dia sempre la gioia di servirlo con la loro voce.
A tutti e alla loro maestra Anais Lee Chiesa, alla pianista Emilja Pinto e Kristina Petric, un grazie di cuore.
Sulla croce mio Gesù, sulla croce con te salirò, sulla croce, sulla croce salirò con te mio Gesù
Nella tomba mio Gesù, nella tomba con te scenderò nella tomba, nella tomba scenderò con te mio Gesù.
Su nel cielo mio Gesù, su nel cielo con te salirò, su nel cielo, sul nel cielo salirò con te mio Gesù.
Dolore atroce mi spezzar il cuor se mi lasci o mio Signor, se io resto senza di te. Amen.
Intervento musicale dell’inno “The old rugged cross/Una croce lassù su d’un colle lontan”
1
On a hill far away stood an old rugged cross,
the emblem of suffering and shame; and I love that old cross
Where the dearest and best for a world of lost sinners was slain,
Refrain
So I’ll cherish the old rugged cross, till my trophies at last I lay down;
I will cling to the old rugged cross, and exchange it someday for a crown.
Una croce lassu su d’un colle lontan
è l’emblema del più gran dolor: ivi Cristo morì
ci donò libertà, ed il regno fondò dell’amor!
Celebriamo la croce d’amor, ove Cristo per tutti morì,
sulla croce il divin Redentor _il suo cielo per tutti riaprì.
2
O that old rugged cross, so despised by the world,
has a wondrous attraction for me; _ for the dear Lamb of God
left his glory above to _bear it to dark Calvary.
Quanti vanno lontan dalla croce d’amor,
disprezzando l’eterna bontà.. nessun mai troverà
altro ver Salvator fuor di Lui che ci dà libertà!
Giobbe 42,1-6
1 Allora Giobbe rispose al SIGNORE e disse:
2 «Io riconosco che tu puoi tutto
e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno.
3 Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno?
Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo;
sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco.
4 Ti prego, ascoltami, e io parlerò;
ti farò delle domande e tu insegnami!
5 Il mio orecchio aveva sentito parlare di te
ma ora l’occhio mio ti ha visto.
6 Perciò mi ravvedo, mi pento
sulla polvere e sulla cenere».
Preghiera di intercessione
Signore, ti chiediamo di accompagnarci e aiutarci a riconoscerti al nostro ravvedimento e pentimento come Giobbe.
Ti preghiamo per le persone e i popoli che sono vittime di ogni tipo di violenza, ti preghiamo ancora di intervenire per la guarigione di ogni malattia che è contro la vita che hai donato in Cristo Gesù, nostro salvatore.
Hai fatto conoscere il tuo amore attraverso la Sua opera perciò aiutaci a non vanificarla.
Guarisci questo mondo dal Corona Virus che infligge ogni uomo.
Siamo tutti in lutto, siamo tutti oppressi, tutti impauriti, salvaci da questa tempesta.
Signore, metti un limite alle azioni disumane e fa’ che noi cristiani impariamo a riconoscere le nostre responsabilità e a contribuire alla salvaguardia dell’umanità e del creato.
Nel nome di Gesù, che ci chiama a una nuova umanità.
Noi riassumiamo le nostre richieste con queste parole che Gesù tuo figlio ci ha insegnato Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non esporci alla tentazione ma liberaci dal male. Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen
Benedizione
Il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente.
A lui sia la potenza, nei secoli dei secoli. Amen.
(1 Pietro 5,10-11).
Alla prossima.
Domenica di Pasqua alle ore 11,00 con Santa Cena preparata in casa.
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