culto e sermone del 19 aprile 2019

Invocazione 

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo,

che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti(1 Pietro 1,3)

 

Preludio(Brano musicale)

1.

My hope is built on nothing less than Jesus blood and righteousness.

I dare not trust the sweetest frame, but wholly lean on Jesus name.

 

On Christ the solid rock I stand,

all other ground is sinking sand;

all other ground is sinking sand.

1.

La mia speranza è costruita su nient’altro che sul sangue e sulla giustizia di Gesù.

Non oso fidarmi della struttura più dolce, ma mi affido completamente al nome di Gesù.

 

Su Cristo, la solida roccia, io sto,

tutta l’altra terra è sabbia che si affonda;

tutta l’altra terra è sabbia che si affonda.

 

 

Preghiamo:

Signore, noi veniamo a te assetati di vita vera

in mezzo alle nostre ansie quotidiane:

rinfrescaci con la tua presenza,

rinnovaci con la tua energia,

purificaci da tutto ciò che distorce la tua immagine in noi,

facci rivivere,

dissetaci alla fonte del tuo amore.

Apri i nostri orecchi al gemito di rinnovamento che viene dal creato,

apri i nostri occhi perché contemplino la bellezza del creato,

apri i nostri cuori alle onde del tuo Spirito vivificante,

che è presente in tutto l’universo.

(da una liturgia ecumenica finlandese; in “Sinfonia Oecumenica”)

 

Signore, ti ringrazio per questa domenica, in cui ci trovi, ci incontri nelle nostre dimore. Noi attendiamo presto del nostro prossimo incontro nel tempio di via XX settembre perché riascoltiamo insieme la tua parola. Ti ringraziamo perché abbiamo udito la parola di salvezza che ci rivolgi in Gesù Cristo. Bontà, verità, giustizia e pace sono venute meno fin troppo spesso nella vita degli esseri umani, sino a trasformarsi in parole vuote.

In Cristo, nella sua morte e risurrezione, tu ci hai mostrato come la bontà, la verità, la giustizia e la pace ti appartengano, e non si limitino a essere solo parole, ma diventino doni dello Spirito che devono guidare la nostra esistenza.

Tu sei il nostro unico Dio, la nostra sola speranza, la nostra intera vita.

A te va la nostra lode e in te riponiamo la nostra fede per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

 

Sermone: Isaia 40,26-31

 

Care e cari,

Il testo della predicazione proposto dal nostro lezionario per oggi è tratto dal libro del profeta Isaia 40,26-31, e dice:  Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato quegli astri? Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito e li chiama tutti per nome; per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza non ne manca alcuno. Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti:  «La mia sorte è nascosta al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?». Non lo sai forse? Non lo hai udito?  Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.”

 

 

<<Siano  gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o  Signore, mia rocca e mio redentore>!> Salmo 19,14

 

Care sorelle e cari fratelli,

Il profeta Isaia ha portato questo messaggio di speranza al popolo di Israele, la stessa speranza che i discepoli hanno ricevuto dalla resurrezione del Signore Gesù, dallo Spirito Santo. Dio, elevando Gesù dalla morte, ha donato una nuova forza inimmaginabile, quel soffio di vita che non muore mai, che si rinnova di giorno in giorno, e che ci accompagna nelle nostre quotidianità. Secondo le diverse testimonianze nei vangeli, i discepoli con questa speranza nel loro cuore, erano stati inviati alla missione, e a battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in vista alla remissione dei peccati per tutti coloro che hanno creduto: “Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati saranno perdonati;(Gv.20,23a).  “Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; (Mc.16,16a).

L’uomo peccatore è giustificato per grazia del Dio Padre per mezzo di Gesù Cristo. Così come l’apostolo Paolo dice agli Efesini: “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; è ciò non viene da voi: è il dono di Dio”. Ef.2,8

 

“Io spero in Dio, in Lui spero”, quando diciamo queste parole, dichiariamo che siamo consapevoli che nessun altro al mondo, se non Dio possa dare quella forza di cui ne abbiamo bisogno per poter proseguire il cammino.  La domanda del profeta Isaia seguita da una risposta ben precisa è proprio per ricordare allora e a noi oggi che solo in Lui ci affidiamo completamente, evitando gli idoli che promettono false soddisfazioni, soluzioni immediate e temporanee o cure magiche. Cerchiamo di non perdere la nostra bussola, ma con la nostra speranza e fede in Lui. Con la fede possiamo, invece, andare avanti con una forza rinnovata, riacquisita, invocando sempre la sua presenza, riconoscendo come punto di riferimento colui che ha creato le stelle, i segni dei suoi prodigi.

 

“Il Signore dà la forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono.” (v.29-30).  Ogni giorno ci alziamo la mattina con lo scopo di guadagnare il nostro pane. Lavoriamo per avere da mangiare e per coprire ogni nostri bisogni materiali, la giornata dunque si conclude risentendo tutta la fatica e la stanchezza. Qual è il senso del nostro vivere, faticandosi? Il nostro faticarsi quotidianamente  è considerato un lavoro normale per ogni uomo come dice l’evangelista Matteo 6,34, “basta a ciascun giorno il suo affanno”, ma che cosa ci manca per completare il nostro vivere?

Sappiamo che l’orientamento naturale dell’uomo, giovani e adulti, ha un limite, ma quelli che sanno di avere Dio all’opera non smettono di sperare in Lui per la sussistenza, per il sostentamento e il mantenimento di questo mondo in cui tutti gli esseri viventi si muovono, crescono, e si riproducono, per la tutela e la conservazione della vita.

 

Nella situazione in cui ci troviamo a dover fronteggiare, notiamo l’argomentazione di un uomo non spirituale che fa delle previsioni improvabili, arrivando soltanto alle definizioni relativi di un fatto. Gli scienziati e gli esperti, per esempio,  non possono determinare quando sarebbero riusciti a trovare un vaccino o una soluzione per poter trovare un rimedio contro questo virus che suscita un pericolo di vita, annientando la vita dell’uomo, e per poter convivere con questo nemico invisibile. Devono affidarsi alle loro conoscenze e alle forze fisiche, che ha un limite, come è il tempo che possiamo prevedere quando possiamo ricominciare e ripartire con le nostre normali attività.

 

Il Profeta ci rammenta che la nostra speranza in Dio deve essere sempre rinnovata poiché questo non ha un limite, ma rimane per un tempo indeterminato. L’uomo è come l’erba e le nazioni come una goccia da un secchio.

Le nazioni raccolte in un contenitore, le isole come del granello di polvere(Is.40,15), ecco quale sarebbe la condizione dell’essere umano, così piccolo rispetto ad altri viventi.

 

“Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato». Una voce dice: «Grida» e io rispondo: «Che dovrò gridare?». Ogni uomo è come l’erba e tutta la sua gloria è come un fiore del campo. Secca l’erba, il fiore appassisce quando il soffio del Signore spira su di essi. […] Secca l’erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura sempre. […] Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio, contano come il pulviscolo(polvere) sulla bilancia; ecco, le isole(territorio isolate) pesano quanto un granello di polvere. […] Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui, come niente e vanità sono da lui ritenute.”(Isaia 40,5-8)

 

Care sorelle e cari fratelli, le nostre giornate devono cominciare con la speranza della presenza di Dio nella nostra vita, in ringraziamento per quello che si ha.  Alzarsi la mattina, guardando al cielo, rivolgendosi al Dio colui che ridona la forza. Oggigiorno, sentiamo di avere più preoccupazioni poiché ci siamo costruiti dei falsi idoli, affidandoci alle cose materiali che non possiamo permetterci. La torre di Babele è solo per il popolo che si crede di essere potente. L’intervento di Dio ci ha permesso di poter vedere per non lasciarsi far ingannare.  L’uomo ha avuto una parte della sapienza di Dio che gli serve per essere creativo, per dare un contributo, per apprezzare il bene comune, così  ogni popolo è chiamato a impegnarsi in qualcosa per fronteggiare la pandemia del Coronavirus.

 

Il cielo e la terra  passeranno, ma le parole del nostro Signore non passeranno. Dobbiamo riconoscere che siamo le creature viventi di Dio, e ogni credente deve compiere la sua parte nel proclamare le parole nelle Sacre Scritture ai popoli del mondo. Dobbiamo trovare la forza per alzarci e uscirne da questa crisi e malattia.  Che serve aver Dio se ci sentiamo tutti stanchi, e perdiamo la nostra speranza? Non è questo il messaggio che abbiamo ricevuto il giorno della risurrezione. Egli ci aveva promesso che mai più ci sarà un diluvio. Ci saranno baci e abbracci di pace.

 

Prima di concludere, vorrei condividere con voi una traccia di vita di una sopravvissuta dell’Aushwitz,  Edith Bruck, citando, in un’intervista intitolata “La speranza nonostante tutto in vista alla ricorrenza del Giorno della Memoria” della Riforma del 27 gennaio 2020, quelle esperienze che ogni giorno le hanno dato forza, quel vissuto che le aveva accompagnato per essere ai più giovani una speranza per un futuro migliore.

 

“Cinque episodi positivi di soldati tedeschi avvenuti durante un anno di prigionia: una mano tesa con una patata calda; una mano che le ha donato un guanto bucato; una che le lanciò addosso una gavetta con un po’ di marmellata dentro; e una bocca, che aveva chiesto il suo nome, un vero miracolo, un gesto di luce immensa e impossibile in quel luogo di morte. Un soldato che doveva ucciderla, e che ha deciso un secondo prima di premere quel grilletto della pistola appoggiata alla sua nuca, di non farlo: un secondo miracolo. Gesti che le hanno fatto capire che c’era ancora un po’ di umanità e che, in fondo, forse, valeva la pena non lasciarsi andare, che c’era ancora un po’ di luce in fondo al buio, come lo era quella marmellata lasciata nella gavetta”.

 

Questo suo intervento mi ha fatto riflettere soprattutto sul  comportamento di un credente e sul tema della speranza. Dalla sofferenza uno trae un insegnamento che fa sperare, che poi porta a riconoscer di aver avuto qualcosa grazie ad altri che erano intervenuti come Dio che salva mandando altre persone. Edith Bruck ha detto di non credere in Dio, ma ha creduto a questi interventi per essersi sopravvissuta fino ad ora, per aver avuto la vita grazie ad altri.

 

Dio ci riporta oggi il vero senso dell’umanità. Un modo di vivere sobrio, attenti allo spreco, dove ognuno presta attenzione vero l’un l’altro, e i deboli acquistano la loro dignità dovuta. Dio ci ha lasciato il messaggio della resurrezione di non avere paura poiché Egli si trova ovunque noi andremo, Egli è l’Alfa e l’Omega.

Il Cristo vivente è con noi e con tutta l’umanità, tutti i giorni fino alla fine dell’età presente.  Amen

 

Brano musicale dell’ inno 48 “Immensa Grazia”

Immensa Grazia del Signor!

fu lei mi trovò;

da lui lontano, a me guardò,

perduto, mi salvò.

 

Preziosa grazia del Signor!

Mi chiama a libertà,

da mille insidie mi scapò

e in salvo mi portò.

 

Mirabil grazia del Signor!

Mi guida nel cammin,

conforto certo nel dolor,

è sempre a me vicin.

 

Perfetta grazia del Signor!

sostegni mio fedel,

che viene il male a cancellar

-e il mondo a rinnovar.

 

Il Credo Della Speranza

(La confessione di fede della Chiesa Valdese di Rio de La Plata)

Credo in Dio,

il Dio delle confessioni di fede e di tutte le loro verità. Ma soprattutto credo in un Dio che risuscita dalla lettera morta, per diventare parte della mia vita.

Credo in un Dio che accompagna da vicino ogni passo del mio cammino su questa terra: dietro di me, spesso vede i miei errori e ne soffre; ogni tanto accanto a me, mi parla e mi ammaestra; altre volte davanti a me, mi guida e scandisce per me il ritmo del mio procedere.

Credo in un Dio in carne e ossa, Gesù Cristo, un Dio che è vissuto nella mia pelle e che ha usato le mie scarpe. Un Dio che ha mangiato e che ha patito la fame, che ha conosciuto una casa e che ha sofferto la solitudine, che è stato acclamato e che è stato condannato, abbracciato e picchiato, amato  e tradito.

Un Dio che andava alla festa ed anche ai funerali. Un Dio che ha riso e che ha pianto. Credo in un Dio che oggi segue con attenzione quanto succedono nel mondo, che vede l’odio che respinge e che divide, che marginalizza, che ferisce e che uccide: che vede la mano infilarsi nelle tasche o nelle borse, per rubare ciò di cui l’altro ha bisogno per vivere; che vede il giudice decidere a favore del più influente, coprendo di ipocrisia la verità e la giustizia; che vede le acque avvelenate e la moria di pesci, l’inquinamento che distrugge la terra e buca il cielo; che vede ipotecarsi l’avvenire e crescere il debito degli uomini.

Credo in un Dio che vede tutto questo…e ne piange, ma credo anche in un Dio che vede una madre partorire, ed è una nuova vita che nasce dal dolore; che vede due fanciulli giocare, ed è un seme di solidarietà che germoglia; che vede il fiore crescere sulle rovine, ed è l’inizio di qualche cosa di nuovo; che vede, in maggio, tre pazze chiedere giustizia, e questa illusione non morirà; che vede il sole alzarsi ogni mattina, ed è un tempo aperto al possibile.

Credo in un Dio che vede tutto questo… e sorride, perché malgrado tutto c’è speranza.

(tratto dalla Spalanca la finestra p.47, Raccolta di testi di fede della chiesa universale )   

 

Preghiera di intercessione

Signore accogli la nostra preghiera di confessione di fede.

Ti chiediamo di avere pietà del nostro mondo.

Ti chiediamo di accompagnarci in questa settimana che verrà.

Ti preghiamo di donarci la tua forza per andare avanti.

Rinnova in noi la consapevolezza che tu precedi il nostro cammino.

 

Con la morte di Tuo Figlio ci hai regalato la Grazia.

Ed è questo che ci regala riposo nei giorni di ansia.

Che a Te possiede il Potere.

E che noi possiamo trovare rifugio sotto le Tue ali.

Signore, ti siamo grati per la forza invincibile della fede.

Rinnova in noi questo dono mediante il tuo Spirito.

Sii con coloro che, a causa della fede, sono minacciati.

Consola coloro che soffrono a causa dei loro errori, o a causa degli errori degli altri.

Dona ai malati la forza per sopportare il male e tendere alla guarigione.

Ai morenti fa sentire la consolazione che proviene dalla risurrezione di Cristo e dalla speranza nella vita eterna alla quale chiami ciascuno e ciascuna di noi.

A tutti dona la fede vittoriosa che supera i dubbi e i tentennamenti, sia che nascano dalla nostra debolezza, sia che provengano dalle difficoltà e dai mali che incontriamo.

Accogli la nostra preghiera nel nome di Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Insieme ti preghiamo, come egli ci ha insegnato:

 

Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non esporci alla tentazione ma liberaci dal male. Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen

 

Benedizione:

Che il Signore ci accompagni, ci custodisca e ci guardi lungo le nostre strade.
Che la sua luce scaldi, illumini e guidi i nostri passi ora e sempre
. Amen

 

 

Brano musicale

Praise God, from whom all blessings flow;

praise him all creatures here below;

praise him above, ye heavenly host, praise Father, Son and Holy Ghost.

 

Lodate Dio, dal quale scaturiscono tutte le benedizioni;

lodatelo voi tutte creature qui sotto;

lodatelo sopra, voi ospiti celesti, lodate Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.

 

 

 

– Mercoledì alle ore 18,00 Studio biblico in italiano cliccate il sito della nostra chiesa

– Giovedì alle ore 16,00 Studio biblico in tagalog via skype

 

Buona domenica e alla prossima.

 

 

 

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