Culto 10 maggio 2020

 

Quarta domenica dopo Pasqua

 

Brano musicale “Seek ye first /Cercate prima il regno di Dio”

Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia:

le altre cose vi saran donate. Alleluia, alleluia.

 

Invocazione

Il nostro aiuto è nel nome di Dio che ci ha creati, che in Gesù Cristo ci ha salvati, che con il suo Spirito ci raccoglie nella fede e nella speranza e, ora, nell’ascolto e nella comunione. Amen.

Saluto

Care sorelle e cari fratelli nel Signore, buona domenica. Secondo l’anno liturgico oggi è la 4° domenica dopo Pasqua, dopo che Gesù Cristo fu risuscitato dalla morte.

Lunedì scorso è iniziata la seconda fase dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus, COVID-19. Una parte della popolazione si è avviata a riprendere il lavoro. E per quanto riguarda la celebrazione del nostro culto in via XX settembre, dovremo ancora aspettare un pò.

Salmo 40,1-8

Ho pazientemente aspettato il SIGNORE,
ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido.
2 Mi ha tratto fuori da una fossa di perdizione,
dal pantano fangoso;
ha fatto posare i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
3 Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico
a lode del nostro Dio.
Molti vedranno questo e temeranno,
e confideranno nel SIGNORE.
4 Beato l’uomo che ripone nel SIGNORE la sua fiducia,
e non si rivolge ai superbi né a chi segue la menzogna!
5 O SIGNORE, Dio mio, hai moltiplicato i tuoi prodigi e i tuoi disegni in nostro favore; nessuno è simile a te.
Vorrei raccontarli e proclamarli,
ma sono troppi per essere contati.
6 Tu non gradisci né sacrificio né offerta;
m’hai aperto gli orecchi.
Tu non domandi né olocausto né sacrificio per il peccato.
7 Allora ho detto: «Ecco, io vengo!
Sta scritto di me nel rotolo del libro.
8 Dio mio, desidero fare la tua volontà,
la tua legge è dentro il mio cuore».

Preghiera:

Signore Dio ti ringraziamo perché oggi ci hai convocati per riascoltare la tua parola di vita. Tu sei il Dio, il Padre di tutti noi, e tutti ci unisci nel tuo amore. Ti sei rivelato a noi, tu regni nella nostra vita, tu operi per farci crescere e che con la tua legge di misericordia trasformi ogni nostra volontà.

Dio nostro, guidaci con il tuo Spirito Santo perché riconosciamo le nostre mancanze e convertici per una prospettiva sempre positiva e migliore. Ogni giorno ti chiediamo la tua presenza. Facci vedere il tuo volto nelle tue opere di giustizia tramite i nostri cuori, le nostre menti, i nostri occhi e le mani.  Sia lodato il tuo nome tre volte santo. Amen.

 

Sermone:

Care sorelle e cari fratelli nel Signore, ancora un buongiorno!

Il capitolo 3 del vangelo di Matteo comincia con la predicazione di Giovanni il battista, egli ha battezzato molti GIUDEI nelle acque del fiume Giordano, compreso il Messia, il Cristo Gesù, portando l’annuncio che sarebbe stato uno più forte di lui.

Ora leggiamo dal vangelo di Matteo 4, 12-17 l’inizio dell’attività di Gesù a Capernaum e, queste parole sono anche scritte in Marco 1,14-15 e Luca 4,14-15.

“Gesù, udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò in Galilea.
E, lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum, città sul mare, ai confini di Zabulon e di Neftali, affinché si adempisse quello che era stato detto dal profeta Isaia.
: «Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, di là dal Giordano, la Galilea dei pagani, il popolo che stava nelle tenebre, ha visto una gran luce; su quelli che erano nella contrada e nell’ombra della morte
una luce si è levata
». Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino»”.

O Dio santificaci nella verità, la tua parola è verità. Amen.

 

Il testo della predicazione per questa mattina non è quello che ha proposto il nostro lezionario, ma l’ho scelto prendendo in considerazione il ricordo dell’inizio della attività di Gesù a Capernaum perché è interessante capirlo dal punto di vista di un lettore credente. Leggere questi versetti in questo tempo, dopo l’evento della resurrezione, dopo Pasqua permette al lettore di fare due considerazioni.

La prima risale all’inizio del ministero di Gesù nella città di Galilea, che dopo aver ricevuto il suo battesimo nel fiume Giordano da Giovanni, era stato messo in prova dalle tentazioni del diavolo.

La seconda è la rilettura dell’attività di Gesù insieme ai suoi discepoli dopo la sua risurrezione come disse nel vangelo di Marco 16, 5-7: “un giovane seduto a destra, vestito di una veste bianca,… Egli li disse: <<non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato, non è qui; ecco il luogo dove l’avevano messo. Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea; la lo vedrete, come vi ha detto>>”

La missione di Gesù nei pagani è andare in mezzo a loro. Questo popolo è senza Dio e non fa parte del quello eletto, i giudei, ma Dio ha voluto che il regno si avvicinasse anche a loro che non lo conoscono, e che attraverso Gesù possano essere illuminati e salvati dall’annuncio della Parola del Signore, acquisendo la vita eterna nella loro conversione.

Ravvedetevi significa convertitevi perché il regno dei cieli è vicino. La predicazione di Gesù sin dall’inizio nel contesto pagano è la salvezza estesa al mondo intero. Ciò è l’adempimento della profezia dal libro del profeta Isaia ai capitoli 8,23 e 9,1.

Il regno di Dio è vicino. Secondo il professore emerito Douglas R.A. Hare del Nuovo Testamento di Pittsburgh, commentando questo vangelo di Matteo con questa espressione: “E’ vicino” che spesso si riferisce a una vicinanza temporale più che spaziale; siamo giustificati se vediamo nel regno dei cieli un “allusione” della completa instaurazione del governo di Dio.

Pertanto, vorrei che oggi ci ricordassimo che nella predicazione di Gesù, il significato profondo del regno di Dio è legato al contesto in cui si compie la sua volontà nel credente. Nel regno di Dio del NT si compie la giustizia.

Per noi protestanti evangelici, questo è importante ricordare. Dio, attraverso Gesù si è avvicinato a noi e ha istituito sulla terra qualcosa di più grande del tempio: il suo regno. Il tempio, come nell’AT, e il regno di Dio non coincidono più. Dio lo ha abbandonato perché è diventato troppo piccolo e ha invece cominciato qualcosa di più grande, qualcosa che ha dato una grande svolta nella sua relazione con l’uomo. Questo è cuore della predicazione di Gesù.

“Il regno di Dio è vicino”: Gesù rammenta che è in mezzo a noi. Gli incontri tra Dio e l’uomo possono avvenire anche senza la mediazione del tempio. Certamente, non è affatto facile, al tempo di Gesù sfuggire al fascino del tempio, ma nemmeno ai nostri tempi. Il nostro tempio, per esempio, è grande e ha delle belle e preziose vetrate, lo si vede da lontano così imponente, e questo suscita in noi la percezione della presenza di Dio. “Dev’essere lì, Dio, dove sono tutti quei sacerdoti e pastori, quei colori, quelle preghiere, quei cantici  e offerte: sì, è lì che dev’essere Dio!”

Prima che ritorniamo a radunarci nel nostro tempio, chiediamoci: è davvero così?! Ci si può domandare seriamente se il tempio sia tornato al centro della visione di molti cristiani, non solo i cattolici ma anche noi protestanti evangelici, invece di concentrarci ad occuparci del regno di Dio. Il regno di Dio che ha predicato Gesù non è attraente. A prima vista non lo si nota affatto. Il regno è nascosto. Non si odono canti, forse soltanto gridi d’aiuto(suppliche) . Il regno è nascosto in seno alla storia. È piccolo, come il seme di senape, il più piccolo seme della terra.

Nel vivere compiendo la volontà del Signore stiamo lasciando che Egli regni nelle nostre vite. Il regno di Dio è da costruire ogni giorno con il continuo ravvedimento e conversione, ma con il nostro impegno di preservare l’edificazione del corpo di Cristo.

La profezia del profeta Isaia nei versetti 15 e 16 testimonia che Gesù era là nel <<la Galilea dei pagani>> ovvero la << Galilea delle nazioni>>. Ci sono ancora tante nazioni, dei luoghi tenebrosi, che tuttora hanno bisogno di essere illuminati attraverso la nostra testimonianza della Parola viva del risorto. Il prof. Fulvio Ferrario il decano della Facoltà valdese di Teologia nel suo intervento sul tema della diaconia ha detto: “<<dacci oggi il nostro pane quotidiano>> nonché la madre di ogni preghiera”.  A questo proposito Lutero ha commentato che non ci stanchiamo mai di fare questa richiesta al nostro Dio perché ogni giorno abbiamo bisogno il cibo, gli abiti, l’aver una buona salute, l’aver dei buoni vicini in casa e via di seguito.

In questi giorni, oltre al problema dell’emergenza sanitaria che il nostro governo sta affrontando, ha messo anche in rilievo la situazione drammatica dei lavoratori migranti che devono essere messi in regola. I braccianti della terra, i clandestini, ma non solo, ci sono anche le colf e badanti filippini come nella nostra comunità che, non vi nascondo, fanno parte della mia preoccupazione, oggetto della preghiera. Quando si parla del pane quotidiano, si tratta di tutto. A causa del pane, molti sono disposti a rinunciare la loro libertà, non importa la quantità del pagamento o la ricompensa al lavoro, viene messo in gioco prima come calmare il brontolio (crampo)dello stomaco, il desiderio di mangiare, insomma il bisogno di sentirsi(essere) saziato. Quando la fame scatta, l’uomo è in grado di fare qualsiasi cosa, deve subito agire anche a discapito di essere sfruttato e maltrattato da coloro che hanno il “potere”.

Lo scorso, 1° maggio, ho visto un film che si intitolava “pane e libertà” diretta da Alberto Negrin, (Pierfrancesco Favino interpreta il grande sindacalista, il primo a organizzare uno sciopero per i diritti dei contadini) e che mi ha fatto ripensare che in ogni epoca esistono sempre gli svantaggiati e gli sfortunati che per nessuna spiegazione si trovano lì, in quelle condizioni.

Noi, come credenti e cristiani possiamo lavorare, con la nostra volontà, nel dare voce a coloro che non ne hanno e praticare la giustizia. Come dice un canto: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia: le altre cose vi saran donate. Alleluia, alleluia. Cerchiamo prima il regno di Dio e la sua giustizia : le altre cose ci saran donate. Sia lodato il Signore.

Il vangelo di Matteo mette in risalto l’aspetto del carattere identitario di Cristo Gesù venuto con autorità perché predichi il ravvedimento, la conversione per far abitare il regno di Dio.

L’identità autoritaria di Gesù è la dimostrazione della sua responsabilità assunta nel compiere la volontà del Dio Padre e nello stesso tempo non è potere di coercizione, ma manifestazione della misericordia di Dio. In questo tempo del corona virus, il paganesimo e l’idea della morte senza speranza è prevalsa, è prevalsa l’incredulità.

La morte di molta gente è stata un lutto per l’intero paese, ma dobbiamo rammentare che Dio, fonte della luce, ci aiuta a recuperare la nostra vita e salute per essere motivata con positività. Tutto ciò di positivo per noi dopo questa fase, riprendiamoli e lasciamoli essere guidati dallo splendore del volto di Dio.

Care e cari, In questa settimana ho avuto delle notizie di guarigione: un esempio che mi ha fatto sentire un’immensa gioia è che finalmente una mia cugina ha superato la malattia del COVID-19. Ora è a casa. Lei mi ha detto di aver visto in ospedale le persone che morivano e quella sua esperienza è una delle testimonianze di rinascita.

Ci sono i fratelli e le sorelle della nostra comunità che aspettano e sperano nel Signore per le guarigioni dei loro cari e ci uniamo a loro nella preghiera: Chica e Laura per la loro sorella Titti; Giovanni e Mireya per il loro figlio Brian; e altre situazioni ancora di malattia che voi conoscete più di me. So che non tutte le informazioni passano a me. Pertanto, siamo chiamati a invocare l’aiuto del sorgente della vita.  Possa il Signore aiutarci a diffondere nelle nostre parole e azioni la misericordia e non il sacrificio.  Amen.

Brano musicale  “I need thee every hour/La tua presenza brama

La tua presenza brama quest’alma o Salvator;

Te sol domanda e chiama il debole mio cuor.

 

Non sol giorno un’ora, vo’star lontan da Te;

Gesù, vieni e dimora ognor vicino a me.

Preghiera di intercessione

Dio nostro, prima di separarci, ti preghiamo per coloro che, fra noi, stentano a riconoscere i tuoi benefici, i segni del tuo amore: per quelli che sono e si sentono più soli; per quelli che non trovano un lavoro, o che ne hanno trovato e devono svolgerne uno nel quale non si sentono contenti e interessati; per i malati, e per quelli che sono in ansia per i loro malati. E ti preghiamo per coloro che attraversano un periodo sereno, forse soddisfatto, nei vari aspetti dell’esistenza: ti preghiamo perché non siano ciechi e sordi a coloro che sono inquieti, disperati, amari, dubbiosi, e hanno umanamente ogni ragione di esserlo. Tu sei il Dio, il Padre di tutti noi, e tutti ci unisci nel tuo amore: ci sia dato di viverlo nello scambio fecondo, dato che hai fatto di noi la tua famiglia. E dovunque, attorno a noi, si offrono occasioni di condividerlo, fa’ che sappiamo coglierle. Resta con noi, tienici con te: lo hai fatto in Gesù Cristo, continua a farlo.

Tutto questo riassumiamo con la preghiera che Gesù ci ha insegnato:

Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non esporci alla tentazione ma liberaci dal male. Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen

 

Benedizione

Quello che importa è l’essere una nuova creatura. Su quanti cammineranno secondo questa regola siano pace e misericordia. La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.

(Galati 6, 16.18)

 

Saluti/annunci

– Tanti Auguri alle mamme!

Giulio Maisano saluta tutti voi. Nel mese di gennaio aveva fatto un suo tour nelle filippine mentre il Taal Volcano era attivo. Per questo fatto nessuno si lamentava, così si era stupita del comportamento silenzioso del popolo. Il Signore vi accompagna in questa settimana che verrà.

–  oggi domenica 10 maggio alle 15 per la Zoom Worship, in collaborazione con il Centro Studi Confronti. Sulla pagina Facebook  potete trovare tutte le informazioni per accedere all’incontro.

-Mercoledì  13 maggio alle ore 20,30  Studio biblico in italiano a cura della past. Hiltrud Stahlberger. Ancora, un grazie di cuore a Antonella Varcasia per averlo condotto egregiamente.

-sabato 16 maggio alle ore 16,00 studio biblico in tagalog al posto di giovedì perché gli altri possano partecipare.

CONTRIBUZIONI E COLLETTE DOMENICALE: potete tenere da parte ogni domenica la vostra colletta e la contribuzione mensile. Potrete poi darle tutte insieme quando ci sarà possibile ritrovarci o, se preferite, potete fare un bonifico bancario utilizzando questo

IBAN: IT24J0200805203000104384419

 

Brano musicale “He leadeth me/ Egli mi guida

 

Buona domenica a tutti/e.

 

 

 

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