Culto del 17 maggio 2020

Culto per la giornata contro l’omofobia e la transfobia

domenica 17 maggio 2020

 

Brano Musicale “A Dio sia la gloria”

 

Invocazione:

Rallegratevi, fratelli e sorelle, rallegratevi nel Signore.

Egli è vicino  e ci accoglie, ci guarisce e ci rinnova.

Lo Spirito vi riempia di gioia e di speranza. Amen.

 

 

Saluto

Care e cari oggi domenica 17 maggio, celebriamo questo culto di lode al Signore in concomitanza con la giornata internazionale contro l’omo- e trans-fobia cui le nostre chiese sono chiamate a mantenere alta l’attenzione contro ogni atto di discriminazione atto 43 del sinodo 2015 (43/SI/2015).

 

La commissione fede e omosessualità della chiesa Battista, Metodista e Valdese (BMV) e dalla Rete Evangelica Fede e Omosessualità (REFO) ha preparato una liturgia apposita per questa occasione che ne seguiremo.

 

 

Apertura

L: All’inizio era Dio, all’inizio la sorgente di tutto ciò che è

A: All’inizio Dio desiderava, Dio gemeva, Dio era in travaglio, Dio dava alla luce, Dio si rallegrava

L: E Dio amò ciò che aveva fatto. E Dio disse “E’ buono!”

A: E Dio, sapendo che tutto ciò che è buono va condiviso tenne la terra teneramente nelle sue braccia

L: Dio desiderò fortemente la relazione. Dio volle condividere la buona terra con noi

A: E l’umanità nacque dal desiderio di Dio

L: Noi siamo nate, noi siamo nati per condividere la terra

A: E Dio disse: “Voi siete il mio popolo. Voi siete benedette/i”.

Noi siamo benedetti nel nome di Dio. Amen

 

Salmo 139, 1-5

1 SIGNORE, tu mi hai esaminato e mi conosci.

2 Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo,

tu comprendi da lontano il mio pensiero.

3 Tu mi scruti quando cammino e quando riposo,

e conosci a fondo tutte le mie vie.

4 Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua,

che tu, SIGNORE, già la conosci appieno.

5 Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle,

e poni la tua mano su di me.

 

Raccogliamoci in preghiera

Nostro Dio che sei padre e madre siamo riuniti nel tuo nome, ci trovi nelle nostre case, per ascoltare la tua Parola di vita.

Uomini e donne, trans, gay, lesbiche, bisessuali, persone non binarie, giovani e anziani, e tutte/i siamo la  Tua immagine. Benedici questo momento di culto, benedici le nostre vite a volte luminose ed altre buie.

Dio sei più grande della nostra immaginazione.

Dio eri prima di noi, Dio sei con noi,

Dio cammini davanti a noi, sopra e al di là di tutti i confini e i muri di separazione che l’umanità ha costruito.

Rimanici accanto ora e sempre in Gesù Cristo. Amen

 

Confessione di peccato

“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.” Efesini 2, 8

Brano Musicale “O Dolce ora di Pregar “

(Momenti di silenzio per la preghiera individuale )

 

Preghiamo

Nostro Dio tu ci conosci e ci chiami per nome

Vogliamo confessarti la nostra paura,

Perché non sempre abbiamo il coraggio di dire verità scomode,

Preferiamo affrontare le bugie anche su di noi;

Perdonaci e accoglici nel tuo abbraccio amorevole,

Insegnaci a non farci trattare con disprezzo, a partire da noi stesse/i,

Sollevaci, rendici forti e ricordaci che siamo parte della tua creazione

E che le nostre vite sono viste da te attraverso la tua grazia.

Ti diciamo tutto questo nel nome di Gesù Cristo nostro salvatore. Amen

 

Perdono

“Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù, poiché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte”.

(Romani 8, 1-2)

 

Amiche e amici, ascoltate la buona notizia del Vangelo:

In Cristo, siamo perdonati!

In Cristo, abbiamo vita nuova!

Il passato è finito e tutto è diventato nuovo!

Attraverso il perdono possiamo vivere con coraggio e con gioia! Amen

 

Brano musicale “O dolce ora del pregar”

 

Confessione di fede(lettura alternata)

  1. Non credo al diritto dei più forti, al linguaggio delle armi

alla potenza dei potenti.

A.Credo nel diritto, nella mano aperta, nella solidarietà

nella potenza della non violenza.

  1. Non credo alla razza o alla ricchezza

ai privilegi legati al genere o all’orientamento.

A.Credo che tutti gli esseri umani

siano preziosi agli occhi del Signore e che l’ordine della forza

e dell’ingiustizia in realtà siano un disordine.

P.Non credo di potermi disinteressare

a ciò che accade lontano da qui.

A.Credo che il mondo intero è la mia casa

e che ogni donna e ogni uomo siano mia sorella e mio fratello.

P.Non credo di poter combattere altrove l’oppressione

se tollero l’ingiustizia qui.

A.Credo che la giustizia sia una, qui come altrove,

e che non sono libera/o finché un solo essere umano è schiavo.

P.Non credo che la guerra e l’ingiustizia siano inevitabili

e la pace irraggiungibile.

A.Credo all’azione umile, all’amore a mani nude,

alla pace sulla terra.

P.Non credo al valore della sofferenza

non credo che il sogno delle catene spezzate

e della libertà siano solo un sogno.

A.Credo invece, sempre e nonostante tutto ad una umanità nuova in Cristo.

P.Credo al sogno di Dio stesso: un cielo nuovo, una terra nuova, dove abiterà la giustizia. Amen

(Libera riscrittura della confessione di fede di Dorothee Soelle)

 

Sermone:  Galati 3,28

 

Il testo biblico scelto per la predicazione è tratto dalla lettera di Paolo ai Galati 3, 28 «Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù» preceduto da queste parole (Gal. 3, 26-27): “perché siete tutti figlioli di Dio, per la fede in Cristo Gesù. Infatti(poiché), voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo”.

L’apostolo Paolo ribalta il concetto del popolo di Dio nel dire che i giudei e i pagani, comunità costituita sulla base della fedeltà a Dio, sono insieme oggetti della Sua promessa.

L’Apostolo arriva al nucleo centrale del ragionamento “perché siete tutti figli e figlie di Dio per la fede in Cristo Gesù”. Non guarda più alla Legge come simbolo della propria identità, ma bensì a Cristo.

Ripete incessantemente: “In Cristo Gesù”, “rivestiti di Cristo”, “uno in Cristo Gesù”, “di Cristo”, proseguendo poi con: “non c’è qui né giudeo né greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù”. Questo rivestirsi di Cristo, questo essere uno in Cristo non solo permette di vedere e sognare una nuova realtà, ma permette anche di avere gli strumenti per costruire una nuova realtà, una nuova comunità.

Essere uno in Cristo non annulla le differenze, non appiattisce le diversità, essere uno in Cristo fa crollare i muri, abbattere le barriere, cancellare i confini, essere uno in Cristo esalta la ricchezza dell’essere diversi e diverse.

 

A voi tutti che credete il vangelo nel nome di Gesù Cristo, vi ha raggiunto la salvezza promessa da Dio. Chiunque di voi che crede nella parola predicata, proclamata e annunciata in Cristo Gesù è salvato.  <<Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna>>. (Gv. 3,16)

 

Il testo della predicazione per questa mattina, ha ispirato l’iniziativa di promuovere la non discriminazione in vista alla giornata mondiale contro l’omofobia o alla giornata internazionale per il superamento dell’omofobia e transfobia. In memoria di tante sofferenze vissute da molte persone, il Signore ci invita a praticare le nostre preghiere e gli insegnamenti che abbiamo ascoltato per denunciare ogni violenza psicologica, verbale e fisica.

Questo passo biblico nella lettera di Paolo ai Galati riassume la catechesi della fede cristiana. Questa è il punto di arrivo del percorso dei credenti in Cristo Gesù poiché  si chiarisce il piano della salvezza nel patto nuovo di Dio all’umanità.

 

Prima che i metodisti di provenienza straniera arrivassero nelle chiese metodiste e valdesi in Italia, in particolare nella chiesa di via XX settembre, aveva forse meno pensieri, meno problemi di convivenza da risolvere; era costituita e compatta; una comunità metodista italiana consolidata frutto della missione americana e inglese.

La chiesa evangelica BMV con l’arrivo dei fratelli e delle sorelle di diverse nazionalità ha dovuto risvegliare le sue fondamenta, facendo un lavoro di confronto per aggiornarsi. La formazione teologica dei pastori e delle pastore, gli studi dei testi e le loro interpretazioni che sono stati ben definiti hanno dimostrato di aver bisogno di un processo continuo di evoluzione ed emancipazione.

 

L’affermazione dell’apostolo Paolo viene richiamata ai nostri tempi; non c’è qui né italiano, né filippino, né coreano, né cinese, né africano, ma un’unica identità in Cristo. Nonostante le diverse storie di vita, di cultura e di lingua, chiunque crede avrà una vita eterna, unita e in comunione con Cristo Gesù.

Non c’è qui né un collaboratore domestico filippino/una collaboratrice domestica filippina né datore di lavoro italiano, ma soltanto ambasciatori di Gesù nel mondo. Ricordiamoci della nostra unica missione come dice il nostro padre e fondatore del metodismo J. Wesley “Il mondo è la mia parrocchia”.

 

Se analizziamo in profondità questo passaggio biblico, tutto ciò che riguarda la categorizzazione della chiesa come nazione, identità etnica, lingua, cultura, genere può contribuire ad un arricchimento, ma nello stesso tempo discriminante se non tutti gli aspetti dell’identità di una persona e il suo rapporto con la fede è considerata. Un credente cristiano deve essere visto come una persona che fa parte di Uno, membro dello stesso corpo di Gesù Cristo.

Pertanto, da una parte a noi credenti importa quanto viviamo: praticando la nostra fede nel nostro vivere perché il regno di Dio si è avvicinato a noi tutti, è in mezzo a noi perché prevalga la giustizia per il coraggio di far fronte all’impegno di promuovere l’uguaglianza, il rispetto, e l’amore reciproco e con la grazia di Cristo Gesù siamo uniti a perseguire e perseverare senza perdere la speranza. Dall’altra parte siamo chiamati a formare una chiesa che deve far fronte alla sua realtà diversificata per poter crescere insieme, aiutandoci a superare le cause delle divisioni.

 

Il tema del superamento della discriminazione, causati dal genere, in questo caso l’essere trans, gay, lesbiche, bisessuali, persone non binarie,  è un fatto reale di rapporto tra persona a persona e su cui dobbiamo fare attenzione nel nostro modo di vivere. Ci riguarda oggi singolarmente e collettivamente essendo una comunità di credenti in Cristo Gesù. In questi anni, ho avuto delle esperienze personali importanti, che ritengo siano fondamentali nel mio lavoro di cura pastorale. Ho avuto modo di conoscere delle persone omossessuali e lesbiche credenti nelle nostre chiese che sono molto impegnati, dediti nel rendere il loro servizio e il talento per l’edificazione e il bene della chiesa.

Così, il ruolo che svolgo come pastora mi ha permesso di conoscere ancora di più il tema legato tra la fede e l’omosessualità. La mia partecipazione come membro di questa commissione fino all’anno scorso mi ha fatto crescere, ho imparato tante cose belle da loro come esprimere l’umanità, la misericordia verso il prossimo che si trovo nella parte svantaggiata. Nel 2007, un anno dopo che ho iniziato il mio ministero pastorale a Cremona, Mantova e Piacenza, lì ho accompagnato una coppia di fratelli omossessuali, ora è diventata una famiglia. Poi, qui a Roma, come sapete ci sono anche nelle nostre comunità.

Se dovessi mettermi a confronto con i credenti di Galazia la predicazione dell’apostolo Paolo mi permette di fare delle considerazioni su cui tengo a collegarmi con la nostra vita di chiesa oggi.  Prima di fare insieme una riflessione, facciamo una nostra propria personale. Tutti siamo in accordo nell’opera salvifica adempiuta da Cristo Gesù, ma la formazione, l’informazione giusta ci devono arrivare a noi attraverso l’esperienza nella scuola quotidiana di vita, soltanto così la chiesa saprà superare le barriere linguistiche, culturali, sociali.

È bello vedere una comunità multicolore(arcobaleno), rappresentata da persone di diverse nazionalità. Noi vediamo il tempio di via XX settembre, con la componente di metodisti italiani, quelli filippini, e coreani. Da più vent’anni, i filippini e coreani credenti erano arrivati qui ed erano perfettamente parte integrante della chiesa universale così come sono, ma devono praticare una reciproca accoglienza.Gesù nel vangelo di Matteo aveva chiarito ai suoi discepoli che era venuto per adempiere la legge e non per abolirla come egli disse:<< Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire, ma per portare a compimento>>. (Matteo 5,17)

Seguendo questa linea d’insegnamento ‘Cristo e la legge antica’ la venuta di Gesù nato uomo era nello stesso tempo venuto per mettere in pratica la legge di Mosè, la legge di Dio perché il popolo ebraico la seguisse per vivere bene la propria vita in Dio.  La legge dell’amore deve essere incisa nei cuori dei credenti nel nuovo patto, come Gesù l’ha incarnato praticandola. Le tavole di pietre(sono sostituiti di carne) sono i nostri cuori, lì si trova la sede di ogni nostra buona azione/nostro buon sentimento(animo), il frutto dello Spirito: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo, sempre scritto dall’apostolo ai Galati al cap. 5.   Bisogna che qui si insegni la legge dell’amore. Ama Dio e il tuo prossimo come te stesso.  La pratica di amore supera ogni divisione.

 

Come deve essere la chiesa? Ci stiamo impegnando per l’edificazione della chiesa? Qual è la nostra priorità? Siamo in linea con l’insegnamento dell’apostolo ma quando si tratta della nostra convivenza possiamo lavorare ed elaborare la nostra conoscenza reciproca per arricchirci reciprocamente? La nostra fede è nutrita e cresce dalle parole di nostro fratello e di nostra sorella di chiesa?

La parola di Dio è per tutti noi, ci riveste nel nome di Gesù Cristo, ma siccome abbiamo modi diversi di esprimerla siamo chiamati a darla testimonianza secondo il dono dello Spirito Santo. Amen.

Brano musicale “A Te vicin”

 

Preghiera di intercessione

 

Spirito di vita e di amore

Vogliamo pregare per tutte le persone gay, lesbiche, trans, bisessuali, non binarie.

Liberali da ogni paura che li arriva addosso attraverso le parole di odio che li rivolgono, liberali dal peso della violenza psicologica e fisica che cerca di annientarli.

 

Aiutaci a testimoniare la giustizia di genere e di orientamento per tutte le persone. Preghiamo per tutte e tutti coloro che sostengono le loro piccole o grandi conquiste.

Dacci la forza di appoggiarli alla luce della tua parola affinché possa guidarli verso la tua verità e la tua giustizia.

Offri riparo e speranza ai/alle giovani che non ricevono il sostegno dalle proprie famiglie. Fa che in noi ricevano amicizia e cura.

 

Nostro Cristo, che dai vita nuova

riconciliaci tra noi e con te e donaci una visione del mondo

piena di opportunità per tutte e tutti.

Ti preghiamo Dio di misericordia, permettici di vivere questo tempo come un’occasione proficua per riflettere sulla nostra vulnerabilità che si sviluppa attraverso la paura e lo scoramento dinanzi alle avversità; aiutaci, pur nelle difficoltà di questo frangente, a mantenerci solidali e aperti con il

prossimo, non dimenticando tutte le altre grandi tragedie che minano la pace nel mondo.

 

Ti preghiamo, Dio di salvezza, sostienici nel combattere le catene dello sfruttamento e dell’ingiustizia e aiutaci a mantenere salde le catene di solidarietà nell’Europa tutta; ti preghiamo di non abbandonarci alla paura del contagio, ma ancora più al contagio della paura.

 

Apri le nostre menti e nostri cuori. La tua Parola di salvezza guarisca le ferite

di quante e quanti hanno vissuto o stanno vivendo la perdita delle persone care. Dacci le parole per confortare, la sapienza per ascoltare, il coraggio di sentirci uniti.

Permettici di dirti ogni giorno della nostra vita:

Padre nostro

Padre nostro che sei nei cieli

Sia santificato il tuo nome

Venga il tuo regno

Sia fatta la tua volontà

Come in cielo anche in terra

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

E rimetti a noi i nostri debiti

Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori

E non esporci alla tentazione

Ma liberaci dal male

Tuo è il regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen

 

 

Accogliamo la benedizione di Dio, Padre Figlio e Spirito Santo:

Che il Signore apra i nostri cuori al mistero della sua presenza e della nostra chiamata, apra le nostre braccia per andare verso coloro che incontriamo,

ci dia l’intelligenza di prenderci cura di tutta la creazione,

ci dia la saggezza di discernere i segni dei tempi,

ci dia l’umiltà di metterci in discussione e di accogliere pienamente il suo amore.

Che la pace, e la verità dell’Evangelo sostengano la nostra vita e il nostro servizio. Amen

Annunci

  • Antoinette Harzo la mamma di Gioele Garone è mancata ieri mattina. Ai suoi figli vanno il nostro affetto e la nostra vicinanza in questo momento di dolorosa separazione dalla loro mamma. Per loro la nostra preghiera, forte della fede in Cristo: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà! (Giovanni 11,25)
  • Chica Vezzosi ci informa del miglioramento della salute di sua sorella Titti. I suoi reni funzionano ora. Speriamo nel Signore che prosegua.  Mandiamo un abbraccio a lei e a Titti da parte di tutti noi.
  • domenica 24 maggio Consultazione metodista online

 

Brano Musicale

Buona domenica a tutte e a tutti.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.