Domenica dopo Pentecoste: la domenica della Trinità

Culto Bilingue 7 giugno 2020

Preludio

Invocazione

Invochiamo la presenza del Signore in mezzo a noi: Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.  Amen. (11 Cor.  13,13)

Saluto

Care sorelle e cari fratelli, buongiorno e ben ritrovati.

Oggi è la prima domenica dopo la Pentecoste, la domenica della Trinità.

Dallo scorso 8 marzo, oggi siamo qui, nuovamente riuniti, nel tempio di via XX settembre dopo quasi tre mesi. Ringraziamo il Signore che abbiamo potuto attraversare questi mesi difficili in cui eravamo tutti in pericolo a causa del COVID19, purtroppo abbiamo soltanto superato le prime due fasi e non abbiamo ancora il mezzo per colpirlo definitivamente.

Siamo di nuovo qui, grazie all’impegno del nostro consiglio di chiesa che ha seguito il manuale e le linee guide che la Tavola ha mandato alle chiese, perché possiamo essere al sicuro di poter stare insieme a lodare il Signore.

Vi prego dunque di seguire la liturgia /l’ordine del culto proiettato sullo schermo.

Preghiamo

Signore Dio nostro, ti ringraziamo perché sei stato tu a convocarci e ad accompagnarci questa mattina. Ti chiediamo di donarci la tua pace cosicché possiamo ascoltare con attenzione la tua parola che dà sostegno a ogni giorno del nostro vivere.

Un tempo è passato, abbiamo attraversato un momento difficile della nostra vita e la lotta non è ancora finita. Signore, in te speriamo, e che con la tua parola che ascoltiamo, la nostra fede possa rivivere, e il nostro cammino possa proseguire verso a cui tu ci porti ad essere i tuoi testimoni. Benedici il nostro culto di lode e di ringraziamento. Dio nostro tre volte santo. Amen.

 

 

Inno 126 “O Spirito, fuoco del mondo”

O Spirito, fuoco del mondo, o Spirito fiamma d’amor in noi un impulso profondo ridesta ed un vivo fervor, O Spirito, fuoco del mondo, O Spirito del Signor.

O Spirito, fuoco di vita, o Spirito fiamma d’amor sostieni la fede smarrita, rispondi ai lamenti del cuor! O Spirito fuoco di vita, O Spirito del Signor.

Tu fuoco di piena esultanza o Spirito fiamma d’amor. Tu susciti in noi la speranza; la gioia subentra al dolor. Tu, fuoco di piena esultanza, O Spirito del Signor.

Preghiamo: Signore apri le nostre orecchie  e disponi i nostri cuori, perché riceviamo insieme la salvezza che tu vuoi dare all’umanità per mezzo della tua Parola. Amen

Sermone: Numeri 6:22-27

Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ad Aaronne e ai suoi figli e di’ loro: “Voi benedirete così i figli d’Israele; direte loro: “Il SIGNORE ti benedica e ti protegga! Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio! Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!”. Così metteranno il mio nome sui figli d’Israele e io li benedirò».

Cara sorella e caro fratello,

il testo della predicazione è tratto dal libro di Numeri, il quarto del Pentateuco, la cosiddetta “formula della benedizione sacerdotale”. Che cosa è una formula? È una espressione simbolica o rituale, e in questo caso i sacerdoti di Israele hanno pronunciato queste parole, dicendo ai loro figli che nel nome di Dio sono stati prosperati, ed essere stati fecondi.

 

Da questi versetti, dobbiamo ricordarci due motivi principali su cui viene attribuita la benedizione: colui che la dà e coloro che la ricevono nel tempo e nello spazio.

 

Il primo motivo principale si focalizza sul Signore Dio, che con le sue opere: la creazione e il dono della terrà dato ai figli di Israele è riconosciuto come il Signore della benedizione, la fonte della gratitudine. La terra e il cielo producono cibo per tutti gli esseri viventi. Il mondo che ha creato è la prima grande casa di tutti, in cui ognuno costruisce piccole case per le loro famiglie affinché possano vivere, godere e ricevere affetti personali, nutrendosi dai frutti del loro lavoro e della loro fatica. La benedizione e la protezione di Dio si intrecciano e si concretizzano nella creazione del mondo in cui la terra è a disposizione di tutti per garantire la loro sussistenza.

Il Salmo 121 ce ne da la testimonianza del soccorso e della protezione che abbiamo nel Signore. Egli è dalla nostra parte. Così leggiamo il Salmo 121 Canto dei pellegrinaggi.
“Alzo gli occhi verso i monti… Da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto vien dal SIGNORE, che ha fatto il cielo e la terra. Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà. Il SIGNORE è colui che ti protegge; il SIGNORE è la tua ombra; egli sta alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. Il SIGNORE ti preserverà da ogni male; egli proteggerà l’anima tua. Il SIGNORE ti proteggerà, quando esci e quando entri, ora e sempre.”

 

In un momento di incertezza, uno ha bisogno delle parole di benedizione che le accompagna, le abbraccia, le pone la mano su qualcuno/a amato, e le circonda. Dio che ha creato un mondo grande per tutti, una casa per ogni famiglia, è anche colui che è capace con le mani a dimostrare e impartire la sua protezione. Nelle due mani alzate possiamo sentire che cosa vuol dire essere benedetti. In questo gesto delle mani, abbracci allargati possiamo dimostrare che siamo strettamente circondati dall’amore di Dio.

 

Il secondo motivo principale, invece, si focalizza su coloro che sono stati benedetti da Lui, e che vengono chiamati ad impartire questo insegnamento ricolmi di benedizione. Essi sono chiamati a dare testimonianza e di metterle in pratica nella vita di tutti i giorni affinché possano diventare una benedizione al loro prossimo.

L’apostolo Paolo disse ai Galati «Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù» (Gal. 3,28) è il testo scelto per la giornata mondiale contro l’omofobia e trans- fobia che abbiamo celebrato lo scorso 17 maggio. L’aggressione verbale come maledire e la discriminazione razziale sono tra le malattie della nostra epoca. In questo momento che negli Stati Uniti d’America la notizia sulla morte di un afroamericano George Floyd, causato dal soffocamento e dall’abuso di potere di un americano bianco ha fatto scattare la rabbia e l’indignazione di molti popoli dall’atteggiamento del razzismo. Noi siamo geograficamente lontani dall’America, ma siamo molto vicini a loro perché il razzismo è un comportamento di discriminazione di chi si distingue dall’altro, soffocando l’altro nella convinzione di essere superiore; di chi si separa dall’altro attraverso la divisione della nazione, della cultura, della lingua, e della tradizione. La crudeltà dell’uomo e la realtà con i fatti disumani dovrebbero riscuotere le nostre coscienze come cristiani. Siamo sul cammino della via della conversione e dell’insegnamento di discepolato di Gesù che è dura da perseguire. Le sofferenze e i dolori sono ancora segni del Cristo crocifisso, causati dell’arroganza dell’uomo.  Ci vogliono dei credenti che adorano e amano il Signore in Spirito e in verità. Lo Spirito del Signore ci deve guidare.

Floyd era un cristiano. Ha creduto in Gesù Cristo, il Signore di tutti. Ma credere con la bocca non è sufficiente, ci vogliono i fatti ora. “Benedite e non maledite!” dice l’apostolo Paolo.

Benedire significa dire bene le parole che Dio ha insegnato ai suoi figlioli. Vanno insegnate, sussurrate alle orecchie e applicate perché traducono il vivere della quotidianità nel saper riconoscere che il mondo è stato donato a tutti e non solo ad una nazione.

 

I figli benedetti sono illuminati con il volto del Signore, vedono il suo sguardo sorridente che li aiuta a tenere d’occhio la strada da percorrere, e si inchina a loro, dandoli la serenità.

<<Il Signore non sonnecchierà>> significa che Dio sorveglia.

Se queste parole che escono dalla bocca dei figli benedetti, vengono sentiti dai figli più giovani che stanno appena iniziando a percorrere una strada di vita, un nuovo lavoro, o in ricerca di lavoro, potranno essere incoraggiati ad affrontare ogni difficoltà nel loro cammino poiché “Gli occhi del Signore li guardino, e li rendano sereni”.  E nello stesso tempo quello che ci accompagna dopo il nostro culto.

 

Il Signore così disse a tutti i figli di Israele che Lui è la fonte del loro benessere. La benedizione deve essere trasmessa da Padre al figlio, dal figlio ai figli, e a tutte le generazioni considerato che tutti questi soggetti sono i popoli della terra di Israele. Gesù Cristo, figlio di Dio, nasce dalla stirpe di Davide, è un ebreo, a lui è estesa anche la benedizione di Dio Padre, prima agli israeliti, poi a tutto il popolo: giudei, pagani, liberi e schiavi, maschi e femmine.

 

Questo testo biblico suggerito dal nostro lezionario sembra fatto a posto per noi oggi dopo il lockdown. Le parole contenuti in questi versetti sono fondamentali per noi perché sono quelle che desideriamo sempre udire, e che ci vengono sussurrate ogni volta che entriamo ed usciamo dalle nostre dimore.

<<Benedetto sia il Dio Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celeste in Cristo>> (Efesini 1,3)

 

Abbiamo la certezza che noi, qui oggi, siamo stati benedetti perché ci siamo scampati dal contagio del coronavirus che ha causato la morte di migliaia di persone. E nel fare il cordoglio, chiediamo il Signore di renderci veramente partecipi al dolore insopportabile della separazione e nello stesso tempo diventiamo sempre a più persone portatori di benedizioni e non di parole che feriscono. Noi che abbiamo ricevuto la benedizione di protezione da Dio e dobbiamo ricordare di continuare ad obbedire e rispettare le regole basi della vita comune.

 

Dio ci ha benedetti e ci benedice per essere di benedizione al nostro prossimo. Ai figli direte loro queste parole di benedizione: “Il SIGNORE ti benedica e ti protegga!”

Vorrei ringraziare il Signore perché oggi mi ha messo in bocca queste parole perché io le dica bene a voi, e quando uscirete da questo tempio, ditele bene anche alle persone che incontrate, e quelle che incontreranno potranno dire queste stesse parole.

 

Nel nostro tempo molto spesso si dicono più parole che fanno male all’altro, prediligendo a dare accento al parlare male che viene passato da una persona all’altra, generando una catena di parole malefiche, che causa dolore e che impedisce di vivere una vita serena. Forse i figli di Dio in questa generazione hanno dimenticato di insistere, a sottolineare che queste parole non sono gradite alle orecchie del nostro Signore?

Cara e caro, se hai subito delle parole di aggressione ricordati che Dio il Signore della nostra vita non vuole che ti soffermi su queste parole. Non lasciare che dimorino in te perché non ti faranno del bene.

Le parole di benedizione vanno tramandate, è una passa parola. Bisogna farle circolare perché chi le dice e chi le riceve diventano sempre agenti di benedizioni. Oggi, a noi è data questa occasione per un motivo valido, perché altri non si sentano disperati ma ispirati. Facciamole circolare tra noi. Cerchiamo di fare la nostra parte, quella dell’essere nella parte di Dio.

Gesù disse: “Benedite quelle che vi benedicono. Amate i vostri nemici”.

Amen.

 

Interludio: Intervento musicale

 

Sermon: Ang mensahe ng buhay ay mula sa Bilang kabanata 6, talata mula dalawampot-dalawa hanggang dalawamput-pito ( Ang Pagbebendisyon ng mga Pari)

22 Sinabi ni Yahweh kay Moises, 23 “Sabihin mo kay Aaron at sa kanyang mga anak na ang mga salitang ito ang bibigkasin nila sa pagbabasbas nila sa mga Israelita:

24 Pagpalain ka nawa at ingatan ni Yahweh;
25 kahabagan ka nawa at subaybayan ni Yahweh;
26 lingapin ka nawa at bigyan ng kapayapaan ni Yahweh.

27 “Ganito nila babanggitin ang pangalan ko sa pagbabasbas sa mga Israelita at tiyak ngang pagpapalain ko sila.”

Mga kapatid, narito na naman tayong muli dito sa lugar na ito upang sambahin  ang Diyos nating lahat. Siya ay ating pinapasalamatan sa lahat ng kanyang pagpapala, pag-iingat, mahabaging-loob, paglingap at taglay na kapayapaan na nagbubuhat sa kanyang Espiritung banal.

Sa bilang  kabanata 6  talata mula sa 22 hanggang sa 27 si Yahweh ang siyang nagsabi kay Moises, ang sasabihin ni Aaron na kanyang kapatid , sa mga anak ng mga Israelita.

Ang mga salitang ito ay ukol sa tinatawag  o sinabing pagbebedisyon at upang ipabatid na ang lahat ng kabutihan , mabuting salita ay galing sa Diyos. Ang Diyos ay mapagpala: siya ay ang Diyos na nagpaparami ng bunga, lupa at  mga anak sa isang angkan , nagpapalago,  nagpapayaman sa lahat. Ang buong lupain ay kanyang pinagpapala.

Ang lahat ay kanyang pinagyayaman at tayo ay kanyang binibiyayaan upang tayo ay magiging biyaya din sa iba. Ang pagpapala ng Diyos ay para sa lahat. Ang lupa ay kanyang pinagyayaman.

May sinabi ako sa sermon ko sa italyano na una sa lahat ang Diyos na nagbibigay, sa kanya nagbubuhat ang lahat, lupa at langit at ang mga bunga nito.

Ikalawa naman ay tayong mga anak ang siyang nakatanggap nitong mga biyaya para sa atin at sa lahat ng ating mga kapwa. Sa pamamagitan natin kanyang ipinalalasap ang  kanyang kabutihan sa mga taong nangangailangan. Ang hininga natin ay galing sa kanya, ang buhay natin ay iisa, ngunit dahil kay Jesu -Cristo natangpuan at natuklasan natin na may mas malalim pang katutuhanan at kabuluhan ang ating mga buhay.

Ang Espiritung bahal ang siyang nag-papaunawa sa atin. Dahil sa kanyang makapangyarihang lakas, o hindi mawaring kakayahan tayo ay kanyang sinaniban upang malaman natin ang kanyang kagustuhan.

Ang ating buong katauhan ay kanyang hiningahan ng magandang balita tungkol sa kaligtasan na pangako ni Yahweh.Kayat sa pag-aaral natin ng banal na kasulatan ay lumalalim pa ang ating mga nalalaman, kaalaman tungkol dito sa mundo.

Ang ating relasyon sa kanya ay naipapakita natin sa ating kapwa dahil siya ay may itinanim sa atin na magandang kalooban, mahabaging-loob. Kanya tayong pinapatawad sa ating mga kasalan at kanya din niya tayong tinuturuan na magsalita ng maganda sa ating kapwa. Ang mga salitang bunga ng Espiritu Santo ay mabuti, nakakaaliw sa ating mga pusong nagdaramdam.

Ang salitang bendisyun ay ating iginagawad sa mga okasyun ng kapanganakan(Congratulations kay Mary Ann at Chris sa pagsilang ng kanilang anak na si Lucas, palakihin nawa siya ng Diyos sa panganatawan at sa pag-iisip), sa pagtatapos sa  pag-aaral,  sa mga bagong kasal, sa mga panahon ng ating pagbibiyahe at pagbabalik. Hindi lingid sa ating lahat na may nangyayaring hindi pangkaraniwan tayo ay nagpapasalamat at gustong- gusto nating tawagin ang isang pastor o mga alagad upang makisalo sa atin, at hingin ang tulong ng Diyos. Ito ay ating natutunan sa mga salitang ito na nasa libro ng Bilang. Si Moises ang tinawag ng Diyos upang ipaalam ang kanyang mga kagustuhan, at ang kanyang kapatid na si Aaron na isang pari ang siyang naggawad ng bendisyun sa mga anak ng lipi ng Israel at  dahil dito silang lahat ay malilikom sa iisang tahanan na kanilang Panginoon.

Ang bendisyun ng Diyos ay isang proteksyun, pag-lingap, at upang ilayo ang mga anak sa kapahamakan.

Ang paggawad ng bendisyun ay  tanda ng pagpapala, pag-iingat, pagkahabag, paglingap, kapayapaan na may kalakip na pag-asa na naway ang Diyos lagi ang gumabay saan man tayo pomaroon o paroroon. Ang salmo 121 ay ating nabasa at sa panahon ng mga paghihirap, pagsubok, pagdaranas ng kagipitan, itoy tulad ng mga bulubundukin na ibat-iba ang kanilang taas. May mabababa, may mas mataas at ang mga bundok na ating aakyatin sa buhay ay napakarami, kailangan natin ang tulong, kailangan natin ang makakasama, kailangan natin ang mga istrumento (bagay) upang maabot natin ang pinakadulo nito at mapagtagumpayan. Ating isipin na yun ay naabot natin sapagkat mayroon tayong karamay. Ang pagtatagumpay natin ay galing sa Diyos. Ito ay ang kanyang ipinangako at sinabi niya dito sa aklat ng Bilang.

Anuman an gating gagawin, saan man tayo mapaparoon siya ay laging nandoon upang tayo ay gabayan.Ang taong kumikilala sa Diyos ay laging sinusubaybayan.

Sa mga panahon nang kagipitan  ang Diyos ay ang ating karamay. Ang buhay natin ay galing sa kanya kayat siya ay narito sa atin upang pumaligid, upang tayo ay kanyang paligiiran ng kanyang mapagmahal  na kalinga. Ang Diyos ang sumaating lahat.

Naway ating maramdaman ang kanyang patnubay. Amen.

 

Inno 119 “Spirito del Signore”

 

Spirito del Signore su noi propizio scendi; l’anima nostra accendi con la virtù d’amor.

 

Vieni e sii nostra luce il buon sentier ci addita; Tu della vera vita guidaci nel cammin.

 

Vieni, Consolatore, donaci Tu vittoria, e a te daremo gloria, Spirito del Signor.

 

LA CENA DEL SIGNORE

Care e cari in questo momento celebriamo la Cena del Signore senza distribuire il pane e il vino. Lo faremo al momento opportuno, perciò ci sarà solo la frazione del pane e il calice di vino alzato come segno di ringraziamento. Di sicuro nelle tre occasioni passate lo avete fatto nella vostra casa, se volete, nella prima domenica di luglio, potete anche portarvi con voi un pezzo di pane da mangiare dopo lo spezzare del pane.

 

Preghiamo: Ci raccogliamo in preghiera

Dio di amore e di bontà, Gesù, spezzando il pane e donandolo ai suoi discepoli, prendendo il calice e mettendolo nelle loro mani, ci ha lasciato sé stesso, perché noi diventassimo tuoi. Ti ringraziamo perché il suo dono ci fa ritornare a te e ci unisce simbolicamente nella comunione. Amen.

Istituzione

 

Ascoltiamo ora il racconto dell’istituzione secondo il evangelo di Matteo:

Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo».

Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati.

Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».

(Matteo 26,26-29)

 

Ang Banal na Hapunan

Pakinggan natin ang mga salita tungkol sa Banal na hapunan ayun sa ebanhelyo ni Mateo sa kabanata ika dalawamput-anim, magmula sa talata ika dalawamput-anim hanggang sa ikadalawamput-siyam .

“Habang sila’y kumakain, dumampot si Jesus ng tinapay, at matapos magpasalamat sa Diyos ay pinaghati-hati niya iyon, ibinigay sa mga alagad at sinabi, “Kunin ninyo ito at kainin. Ito ang aking katawan.” Pagkatapos, dumampot siya ng kopa, nagpasalamat sa Diyos at ibinigay iyon sa kanila. Sinabi niya, “Kayong lahat ay uminom nito sapagkat ito ang aking dugo na katibayan ng tipan ng Diyos. Ito ang aking dugong ibinubuhos para sa kapatawaran ng kasalanan ng marami. Sinasabi ko sa inyo, hindi na ako iinom nitong katas ng ubas hanggang sa araw na inumin kong panibago na kasalo ninyo sa kaharian ng aking Ama.”Mateo 26,26-29

Invocazione dello Spirito Santo

Padre, il tuo Spirito sia con noi perché attraverso questa mensa possiamo essere in comunione con Cristo, in attesa che si manifesti pienamente il tuo regno. Amen.

 

Ama, nawa ang Espiritu mo ang siyang sumaamin sa pagsasalong ito, maging pagkakaisa kay Cristo, paghihintay sa muling pagdating ng kaharian mo.  Amen.

 

 

Frazione

IL PANE CHE SPEZZIAMO

È LA COMUNIONE CON IL CORPO DI CRISTO

CHE È STATO DATO PER NOI

 

Ang tinapay na ating pinaghati-hati

ay tanda ng ating pagkakaisa sa katawan ni Cristo

 

 

IL CALICE DELLA BENEDIZIONE

PER IL QUALE RENDIAMO GRAZIE

È LA COMUNIONE CON IL SANGUE DI CRISTO

CHE È STATO VERSATO PER NOI

 

Ang kopa ng basbas

sanhi ng ating pagpapasalamat

ay tanda ng ating pagkakaisa sa dugong ibihos ni Cristo sa krus.

 

Rendimento di grazie

Ti rendiamo grazie, Signore. Nella luce dello Spirito tu ci permetti di guardarci gli uni gli altri, di guardare le tue creature con uno sguardo nuovo, il tuo sguardo.

Nella luce dello Spirito possiamo condividere le nostre gioie come le nostre ansie, i nostri progetti e le nostre delusioni, nell’attesa del tuo regno. Amen.

 

Inno 273 “La tua presenza brama”

La tua presenza brama quest’alma o Salvator, Te sol domanda chiama il debole mio cuor.

Non un sol giorno un’ora, vo’star lontan da Te; Gesù, vieni dimora ognor vicino a me.

 

E’ vera ed infinita la pace che dai Tu; serena, gioia, vita che non tramonta più.

Non un sol giorno un’ora, vo’star lontan da Te; Gesù, vieni dimora ognor vicino a me.

 

Colletta: Informo a tutti che troverete due cestini per la colletta prima dell’uscita di via Firenze 38.

Annunci

– Le informazioni sul culto cioè le linee guida sono state spedite via email. Ringraziamo la Tavola valdese e i membri del consiglio di chiesa per l’impegno di averle messe insieme.

– Ricordiamo nelle nostre preghiere i malati della nostra comunità, vi invito a telefonare le nostre sorelle anziane e i nostri fratelli anziani a casa, e che non possono venire nel tempio per il culto.

– Ci sarà un unico culto ogni domenica alle 11.00, ma ci saranno due brevi sermoni in italiano e in tagalog.  Disponibile sul sito della chiesa, facebook e canale YouTube.

 

– Ringrazio Rowena perché è stata la mia mano destra nel preparare i culti online e che ancora lo continuiamo perché ci sono dei fratelli e delle sorelle che non possono e non si sentono di venire ancora in chiesa per motivi di salute.

– Come all’inizio siete stati accolti dalle sorelle (Laura, Adriana, Isabella, Erica e Norie) che si sono rese disponibili anche alla fine del culto sarete accompagnati verso la porta di via Firenze 38 oppure di via XX settembre. Se qualcuno vuole essere partecipe a questo impegno, fatemi sapere oppure rivolgetevi alla nostra presidente Laura Nitti.

– E lo stesso per il breakfast time. Rivolgetevi a Francesca Agrò. Ogni domenica facciamo il turno e il vostro aiuto sarà di certo molto prezioso. Vi ringraziamo in anticipo.

 

– Prima di raccoglierci in preghiera di intercessione vedete una stoffa di colore nero qui davanti a me. È un segno per noi di lutto. Vogliamo ricordare le persone che non ci sono più perché sono stati uccisi a causa dell’ingiustizia, della discriminazione, del coronavirus e vogliamo richiamare il non cessare a vivere per loro lavorando in questi ambiti nel nostro piccolo, laddove c’è possibile con l’aiuto del Signore.

Preghiera di intercessione

Padre e creatore nostro, Ti ringraziamo per questa domenica che ci hai concesso di ascoltare che sei il nostro Dio che ci benedice, perché possiamo essere i tuoi strumenti del dono della benedizione. Ti ringraziamo per questo mondo che ci hai donato.  Ti preghiamo Signore affinché Tu ci guidi perché possiamo realizzare il compito che tu ci hai affidato, custodire questo mondo e lavorarci dentro: affinché nessun inquinamento, chimico o di violenza, possa più toglierci il respiro, che tu ci hai regalato.

Noi vogliamo ci sentiamo partecipi al lutto di molte persone a causa del coronavirus.  Ci rendiamo conto che la morte di molte persone a causa del corona virus è un dolore per coloro che hanno lasciato.

Ci rendiamo conto che la morte di una persona come George Floyd, soffocato a causa della sua pelle è un virus del razzismo, è un peccato che commette l’uomo ad altro uomo. Signore, insegnaci, a non trascurare i nostri compiti di far emergere la giustizia. Che noi ricerchiamo sempre di attuare la tua giustizia e di promuoverla.

Ti chiediamo di stare vicino a chi soffre di malattia fisica e psicologica. Rendici utili e al servizio di loro, e si manifesti la vicinanza reciproca. Ti preghiamo per coloro che ci governano. Donali lo spirito di sapienza e di discernimento. Tutto questo te lo chiediamo nel nome di Gesù che ci ha insegnato a dirti:

Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non esporci alla tentazione ma liberaci dal male. Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen

Benedizione: (Vi invito ad alzarvi le vostre mani ponendo sul capo del fratello e della sorella davanti a voi mentre cantiamo la benedizione)

Inno 143:  Dio ti benedica, Dio ti protegga, Dio faccia risplendere il suo volto su di te. (2X)

 

 

 

 

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