Terza domenica dopo Pentecoste

 

Preludio: Intervento musicale

Invocazione e accoglienza

Ci raccogliamo alla presenza del Signore.

La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio, e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi. Amen.

Leggiamo nel libro del profeta Gioele queste parole del Signore:

Avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona:

i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno,

i vostri vecchi faranno dei sogni,

i vostri giovani avranno delle visioni.

(Gioele 2,28)

Care sorelle e cari fratelli, buongiorno e buona domenica.

Dio ci accoglie e si rallegra di vederci riuniti nel suo nome, qui nel tempio e nelle vostre dimore. Il Signore è grande. Egli ci ha convocati e ci ha accolti nel mondo che ha creato.

 

Egli ci ha amati, prima che noi lo amassimo.
Nel suo Figlio Gesù ci ha cercati, prima che noi lo cercassimo.
Nel suo Spirito ci ha conosciuti, prima che noi lo conoscessimo.

 

Riceviamo nel nostro cuore e nella nostra vita

la gioia e la pace dello Spirito Santo. Amen.

 

Salmo

I cieli raccontano la gloria di Dio

e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani.

Un giorno rivolge parole all’altro,

una notte comunica conoscenza all’altra.

Non hanno favella, né parole;

la loro voce non s’ode,

ma il loro suono si diffonde per tutta la terra,

i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo.

La legge del Signore è perfetta, essa ristora l’anima;

la testimonianza del Signore è veritiera, rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono giusti, rallegrano il cuore;

il comandamento del Signore è limpido, illumina gli occhi.

 

Siano gradite le parole della mia bocca

e la meditazione del mio cuore in tua presenza,

o Signore, mia Ròcca e mio redentore!

(Salmo 19,1-4a.7-8.14)

Preghiamo:

Dio nostro, tu compi meraviglie su tutta la terra. Da un’estremità all’altra le tue testimonianze parlano di te, raccontano il tuo nome, le tue liberazioni e la tua fedeltà. Tutto è armonia nella tua opera e in essa ogni essere umano e ogni cosa creata trova il calore che dà vita. Noi ti benediciamo perché questo tuo amore lo hai reso perfetto e limpido nel tuo Figlio Gesù. In lui troviamo ristoro e riposo. In lui i nostri affanni e le nostre fatiche trovano riscatto. In lui e per lui ti rendiamo grazie. Amen.

 

Inno 42 “Ti loderò Signor”

Ti loderò, Signor, con tutto il cuor,

Io racconterò le tue meraviglie, la grande tua bontà.

Ti loderò, Signor, con tutto il cuor, perché mi riempi di felicità.

Alleluia!

 

Chi crede nel Signor e spera in lui sol il grido salir farà dell’oppresso che cerca libertà.

Chi crede nel Signor, che sempre fedel, conosce la forza che lo sosterrà.

Alleluia!

 

Cantiamo al Signor il liberator, lodiamo con lui che ha fatto fiorire, la nuova umanità.

Cantiamo al Signor; Egli è vincitor; nessuno potrà sconfigger il suo amor.

Alleluia!

 

Introduzione:

Care sorelle e cari fratelli nel Signore, oggi è la terza domenica della pentecoste. Continuiamo a meditare l’opera potente dello Spirito di Dio, prima nella vita del suo primo popolo e da questa esperienza ne siamo beneficiati perché si è estesa fino alla nostra generazione.

Preghiera di illuminazione:

 

Signore Dio nostro.

Questa mattina siamo qui davanti a te per ascoltare ciò che vuoi dirci.

Abbiamo bisogno della tua parola per guidarci nel nostro cammino.

Dacci un cuore puro, e rinnovaci uno spirito ben saldo.

Ti chiediamo in questo momento d’incontro per donarci ancora un cuore puro e uno spirito disposto a seguire la tua volontà.

Ti chiediamo di farci capire che ci è necessario ascoltare il cuore del tuo messaggio perché tu viva in noi.

Siamo qui riuniti, anche con le sorelle e i fratelli che si sono collegati da casa.

Ti ringraziamo perché impariamo sempre di più la gioia di ascoltare.

Noi riconosciamo i nostri limiti nel capire ciò che vuoi dirci, e anche se sappiamo parlare più lingue, ci accorgiamo ciò non basta per raccontare le tue benedizioni.

Aiutaci a vivere e a donare con gioia quello che riusciamo a fare, e ad esperimentare insieme in questo percorso dell’essere chiesa insieme. Aumentaci i nostri sforzi.

Noi ci affidiamo in te, che con il dono del frutto del tuo spirito a ciascuno di noi possiamo vedere il manifestarsi tra noi, l’amore, la gioia, la pace, la pazienza, la bontà, la fedeltà, la mansuetudine, e l’autocontrollo. Amen.

Lettura biblica e sermone: 1Re 3,1-15

Salomone s’imparentò con il faraone, re d’Egitto. Sposò la figlia del faraone e la condusse nella città di Davide, finché egli avesse finito di costruire il suo palazzo, la casa del SIGNORE e le mura di cinta di Gerusalemme. Intanto il popolo continuava a offrire sacrifici sugli alti luoghi, perché fino a quei giorni non era stata costruita una casa al nome del SIGNORE. Salomone amava il SIGNORE e seguiva i precetti di Davide suo padre; soltanto offriva sacrifici e profumi sugli alti luoghi. Il re si recò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché quello era il principale fra gli alti luoghi; e su quell’altare Salomone offrì mille olocausti. A Gabaon, il SIGNORE apparve di notte, in sogno, a Salomone. Dio gli disse: «Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda».  Salomone rispose: «Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perché egli agiva davanti a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che siede sul trono di lui, come oggi avviene. Ora, o SIGNORE, mio Dio, tu hai fatto regnare me, tuo servo, al posto di Davide mio padre, e io sono giovane, e non so come comportarmi. Io, tuo servo, sono in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può essere contato né calcolato, tanto è grande.  Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?» Piacque al Signore che salomone gli avesse fatto una tale richiesta. E Dio gli disse: «Poiché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò che è giusto, ecco, io faccio come tu hai detto; e ti do un cuore saggio e intelligente: nessuno è stato simile a te nel passato, e nessuno sarà simile a te in futuro.  Oltre a questo io ti do quello che non mi hai domandato: ricchezze e gloria; tanto che non vi sarà durante tutta la tua vita nessun re che possa esserti paragonato.  Se cammini nelle mie vie, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni». Salomone si svegliò, e capì che era un sogno; tornò a Gerusalemme, si presentò davanti all’arca del patto del SIGNORE e offrì olocausti, sacrifici di riconoscenza e fece un convito a tutti i suoi servitori.”

O Dio, santificaci nella verità: la tua parola è verità. Amen.

Care sorelle e cari fratelli nel Signore,

Il nostro lezionario “un giorno una parola” ha proposto per questa settimana una delle letture bibliche del primo Re e ho pensato quindi di condividere con voi una riflessione che riguarda il sogno di Salomone e di tutto ciò che ne implica. Oggi, ho colto quest’occasione, ma mi concentro sul versetto 9 in cui Salomone pregò Yahweh di donargli un cuore intelligente al fine di ammaestrare con giustizia e di discernere il bene dal male nei confronti del Suo popolo.

 

Un commento sul brano dice che il contesto in cui il verso 9 del capitolo tre fa riferimento al racconto successivo del 1 Re 3, 16-28, ha servito per capire e per spiegare meglio il significato della pratica della giustizia che, con il sentire del cuore di un credente, Salomone ne ha fatto uso per dare giudizio ad ogni caso che gli è stato portato davanti dal popolo, come l’essere eletto successore di Re Davide suo padre.

Quindi, oggi vi invito a riflettere con me che cosa vuol dire avere un cuore saggio e intelligente nelle relazioni interpersonali, in un paese di credenti in Dio allora e perché è importante ricordare che attraverso il sogno Egli rivela sé stesso a tutti quelli che gli hanno creduto, come ad es. Giuseppe figlio di Giacobbe e Giuseppe padre di Gesù.

 

Il brano ha introdotto le due donne prostitute che si sono recate davanti al Re Salomone per chiedergli la loro causa, il diritto di avere la difesa e per ricevere la giustizia perché possano vivere pacificamente.

Leggo le parole di queste donne nell’interno del brano dal 1Re 3:16-28: La prima donna prostituta disse: «Permetti, mio signore! Io e questa donna abitavamo nella medesima casa, e io partorii mentre lei stava in casa.  Il terzo giorno dopo il mio parto, partorì anche questa donna. Noi stavamo insieme, e non c’erano estranei; non c’eravamo che noi due in casa. Poi, durante la notte, il figlio di questa donna morì, perché lei gli si era coricata sopra. Lei, alzatasi nel cuore della notte, prese mio figlio dal mio fianco, mentre la tua serva dormiva, e lo adagiò sul suo seno, e sul mio seno mise il figlio suo morto. Quando mi sono alzata al mattino per allattare mio figlio, egli era morto; ma, guardandolo meglio a giorno chiaro, mi accorsi che non era il figlio che io avevo partorito». Mentre invece la seconda donna disse, brevemente queste parole: «No, il figlio vivo è il mio, e il morto è il tuo»”.

Il re ordinò: «Portatemi una spada!» E portarono una spada davanti al re. Il re disse: «Dividete il bambino vivo in due parti, e datene la metà all’una, e la metà all’altra». Allora la donna, a cui apparteneva il bambino vivo, sentendosi commuovere le viscere per suo figlio, disse al re: «Mio signore, date a lei il bambino vivo, e non uccidetelo, no!» Ma l’altra diceva: «Non sia mio né tuo; si divida!»  Allora il re rispose: «Date a quella il bambino vivo, e non uccidetelo; lei è sua madre!»

Tutto Israele udì parlare del giudizio che il re aveva pronunciato, ed ebbero rispetto per il re perché vedevano che la sapienza di Dio era in lui per amministrare la giustizia”.

 

Assistiamo questa scena molto spesso, la vediamo nei film o in quella trasmissione televisiva che si intitola ‘il verdetto’ in cui davanti al giudice due persone, chiedono entrambe la giustizia. Così le due prostitute, madri di due neonati litigavano in presenza del re, ma a differenza dai molti giudici come viene detto nel brano precedente, non c’è nessun come Salomone, che ha la facoltà di ascoltare con il cuore intelligente e di giudicare come tale. L’unica richiesta di Salomone a Dio, di dargli un cuore intelligente per comprendere bene ciò che c’è nel cuore delle persone al fine di governare con l’imparzialità, la rettitudine, la ragione, l’onestà verso il Suo popolo, era piaciuta al Signore, infatti, dice: “10 Piacque al SIGNORE che Salomone gli avesse fatto una tale richiesta”.  Solo così Salomone potrà assumersi la responsabilità nel suo ruolo di Guida di molta gente.

 

Il verdetto pronunciato dal re Salomone fu una manifestazione di Dio nella sua vita che, avendo avuto una ricaduta per tutto il popolo, non solo per le due donne che chiedevano di essere giustificate, gli fece guadagnare rispetto durante il suo regno.

Nella preghiera di Salomone al Signore intravediamo che la richiesta non era per sé stesso, ma anzi, sì, a ciò che gli stava a cuore, sì, a ciò che teneva così tanto per giudicare correttamente, come Dio avrebbe giudicato: “ perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?” “e io sono giovane, e non so come comportarmi”. In questa maniera, Salomone ha potuto svolgere il suo ruolo da Re con la capacità di saper ascoltare profondamente ogni cosa che gli viene detto, con imparzialità, senza favoritismo, e ingiustizia. Cercando di essere anche un mediatore fra le due parti.

Nel contesto delle donne, prostitute, ha ascoltato la versione di entrambe non tanto con le parole che gli avevano riferite, ma per le parole non dette, quelle che venivano percepite nel profondo del loro cuore. Egli ha avuto la capacità di ascoltare le grida nel loro intimo, e la sapienza di trovare la soluzione che rende giustizia per superare il male e vincere il bene, “cercate di vincere il male con il bene” secondo l’apostolo Paolo, e così sarebbero tornate a casa riconciliate.

I sogni riportati nella Bibbia fanno parte della rivelazione di Dio scritta per l’umanità, nella 2 lettera di Paolo a Timoteo 3,16-17, afferma: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. La Bibbia ‘ci prepara del tutto’ in quanto rivela tutto ciò che abbiamo bisogno di sapere su Dio, le sue qualità, le sue norme morali e il nostro posto nel suo proposito per la terra.

 

Dio disse nel libro del profeta Gioele: “[…] i vostri vecchi faranno dei sogni, […] i vostri giovani avranno delle visioni” (Gioele 2,28) L’incontro di Salomone con Dio nel suo sogno era fuori luogo e fuori tempo, non dovrebbe essere considerato un tempo reale, perché nel sogno l’uomo risulta in una condizione di dormi-veglia. Quindi un sogno non dovrebbe essere considerato un fatto reale poiché l’uomo non si trova nello stato di ragione, e non può compiere un’azione, ma per i credenti, il sogno rappresenta la speranza che Dio parli e riveli la sua volontà. L’intervento di Dio nella vita di Salomone, attraverso il suo sogno, diventa per noi credenti oggi una testimonianza dell’agire dello Suo Spirito, ad oggi sembra che Dio non usi più i sogni per trasmettere i suoi messaggi agli esseri umani. Perciò, se vogliamo conoscere il futuro e la volontà di Dio per noi dobbiamo stare attenti a “non andare oltre ciò che è scritto”, ovvero ciò che contiene la Bibbia. Inoltre, praticamente tutti possono accedere a questo libro e studiare le tante rivelazioni divine che contiene, inclusi i sogni.  “Degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo” (2 Pietro 1:21)

 

Così oggi impariamo e ricordiamo il verso 9 che ci dice: “ una mente intelligente” riferita a “un cuore capace di ascoltare”. Nell’AT il cuore è l’organo del pensiero e della volontà. Questa frase dà l’idea di una ragione che capisce, di un istinto per la verità. La richiesta di Salomone ha lo scopo specifico di governare il popolo, specialmente nel campo della giustizia.

 

 

Il Signore del cielo e della terrà rivelò all’apostolo Paolo i doni dello Spirito di Dio dicendo che ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune.  Infatti a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza. 1 Cor. 14.2

 

Interludio: Intervento musicale

Ang pagbasa sa banal na kasulatan: 1 Hari 3,1-15 (Aking babasahin ang magandang balita na ating pagbubulaybulayan sa umagang ito ay nakasulat sa aklat ng mga hari kabanata tatlo, talata mula  isa hangang labinlima).

1Naging kakampi ni Solomon ang Faraon, hari ng Egipto, nang kanyang pakasalan ang anak nito. Itinira niya ang prinsesa sa lunsod ni David habang hindi pa tapos ang kanyang palasyo, ang bahay ni Yahweh at ang pader ng Jerusalem. Ngunit ang mga taong-bayan ay patuloy pang nag-aalay ng kanilang mga handog sa Diyos sa mga sagradong burol, sapagkat wala pa noong naitatayong bahay sambahan para kay Yahweh. Mahal ni Solomon si Yahweh, at sinusunod niya ang mga tagubilin ng kanyang amang si David. Subalit nag-aalay din siya ng handog at nagsusunog ng insenso sa mga altar sa burol.Minsan,  pumunta si Solomon sa Gibeon upang maghandog, sapagkat iyon ang pinakatanyag na sagradong burol. Nakapag-alay na siya roon ng daan-daang handog na sinusunog. Kinagabihan, samantalang siya’y naroon pa sa Gibeon, nagpakita sa kanya si Yahweh sa isang panaginip at tinanong siya, “Ano ang gusto mong ibigay ko sa iyo? Sabihin mo!” wika sa kanya. Sumagot si Solomon, “Kinahabagan ninyo at tunay na minahal ang aking amang si David dahil naging tapat at matuwid siya sa inyo at naging malinis ang kanyang puso. At ipinagpatuloy ninyo ang inyong tapat na pagmamahal sa kanya nang bigyan ninyo siya ng isang anak na ngayo’y nakaupo sa kanyang trono. Yahweh, aking Diyos, ginawa mo akong hari bilang kahalili ng aking amang si David, kahit ako’y bata pa’t walang karanasan. Ngayo’y nasa kalagitnaan ako ng iyong bayang pinili, bayang hindi na mabilang sa dami. Bigyan po ninyo ako ng karunungang kailangan ko sa pamamahala at kakayahang kumilala ng mabuti sa masama. Sapagkat sino po ba ang may kakayahang maghari sa napakalaking bayang ito?” 10 Dahil ito ang hiniling ni Solomon, nalugod sa kanya si Yahweh 11 at sinabi sa kanya, “Dahil hindi ka humiling para sa iyong sarili ng mahabang buhay, o kayamanan, o kamatayan ng iyong mga kaaway, kundi ang hiniling mo’y karunungang kumilala ng mabuti sa masama, 12 ibibigay ko sa iyo ang hiniling mo. Bibigyan kita ng karunungan na walang kapantay, maging sa mga nauna o sa mga susunod pa sa iyo. 13 Ibibigay ko rin sa iyo ang mga bagay na hindi mo hiningi: kayamanan at karangalang hindi mapapantayan ng sinumang hari sa buong buhay mo. 14 At kung mamumuhay ka ayon sa aking kalooban, kung susundin mo ang aking mga batas at mga utos, tulad ng ginawa ng iyong amang si David, pagkakalooban pa kita ng mahabang buhay.” 15 Nagising si Solomon at noon niya nalaman na siya’y kinausap ni Yahweh sa panaginip. Pagbalik niya sa Jerusalem, pumunta siya sa harap ng Kaban ng Tipan ni Yahweh, at nag-alay ng mga handog na susunugin at mga handog para sa kapayapaan. Naghanda rin siya ng isang salu-salo para sa kanyang mga tauhan.

Ang mensahe ng buhay 

Ang Karunungan ni Solomon (ang hiling ni Solomon kay Yahweh)

Mga kapatid ating nabasa sa aklat ng kasulatan sa mga hari kabanata 3, talata isa hanggang labin-lima na si haring Solomon ay mayroon siyang malinaw na pagtingin(pagkakilala) sa kanyang sarili bilang   iniupong maghahari sa bayan ng Herusalem.

Ito ay ang kanyang katayuan na siyang nagparamdam at nagbukas sa kanyang isipan  upang hilingin ang kaisa-isang bagay kay Yahweh, para magampanan ang kanyang tungkulin, bilang isang tagapagsilhi sa kanya at sa mga taong ipinagkatiwala sa kanya. Kayat ang bersikolong 9 ang gusto kung bigyan diin ngayon na siyang inasam na makamit ni haring Solomon para mapaglingkuran higit na mabuti ang Diyos na kanyang kinikilala. Kanyang hiniling na bigyan siya ng marunong na puso, pusong marunong making at pakiramdam.

 

Ang kaisa-isang hiniling ni Solomon kay Yahweh ay bigyan siya ng pusong marunong makinig para mamahala sa mga tuahan niya. Bilang isang tagapaglingkod ng Diyos kailangan niyang mapamahalaang mabuti sa hustisya para sa ikabubuti ng buong bayang pinili.

Ang hiniling ni Solomon ay hindi pangkaraniwang kakayahan, kundi isang pusong marunong makinig sa mga taong nangangailangan ng katarungan.

 

 

Ang unang patotoong ito ay nakasaad sa sumusunod na mga talata, dito sa aklat ng mga hari, at ito  ay ang tungkol sa kaso na idinulog ng dalawang babaeng nagbebenta ng panandaling aliw, dahilan sa pagkamatay ng isang bata na ipinanganak ng isa rin sa kanila.

 

Mga kapatid, hinihiling ko ang paumanhin sa ninyo sapagkat hindi kuna babasahin ang talata mula 16 hanggang 28 sapagkat inyo ng narinig sawikang italyano. Ipapaubaya ko nalang sa inyo ang pagbabasa nito pag-uwi ninyo sa inyong mga tahanan, tungkol sa istorya at hatol ng hari sa dalawang babaeng nagbebenta ng panandaliang aliw sa panahong iyun.

Atin nalang isipin at imaginin nang silang dalawa ay nasa harapan ng hari at pilit nilang pinagdidiinan ang kanilang mga katuwiran, at umabot sila sa matinding alitan kung sino ang tunay na ina ng batang nabuhay. Atin din dito mapapansin na silay magkaiba ng ugali, isa sa kanila ay maraming sinabi na wala namang katutuhanan, at lumalagablab pa ang galit sa isa. Kayat sa madaling salita may poot at inggit na nararamdaman ng babaeng namatay ang kanyang anak.

Dahil sa silay nakatira sa iisang bubong na bahay, tanging sila lamang ang nakakaalam sa katutuhanan, mahirap sanang malutas ang kanyang problema ngunit dahil sa karunungan ng hari, kanyang iginawad sa kanila ang batas, na makatutuhanan at ang tamang hatol. Silay pumaroon sa harapan ng haring Solomon upang humingi ng tulong, at bigyan sila ng katarungan at iyun ay kanilang nakamit. Hindi rin natin nalaman kung  ano ang dahilan o kung bakit namatay ang isang anak ngunit dahil dito ang karunungan ng puso ni haring Solomon ang siyang dahilan upang siya ay magpasya para sa ikabubuti nilang dalawa at sa buong bayan.

 

kayat, sinabi ng hari, bigyan mo ako ng pusong marunong.

Ito  ang tunay na dahilan kung bakit hiniling ni hari Solomon na ikinalulugod ng Diyos sa kanya, at itoy kanyang taos pusong ibinigay sapagkat siya ay isang Diyos pag-ibig, at Diyos na makatutuhanan at alam niyang siya lamang ang may pusong mahabagin.

Sa Diyos lamang manggagaling ang kakayahang ito, at sa dahilang ito,  mapamahalaan niya ang hustisya para sa buong bayan. Siya ay nakaupo bilang hari, dahil sa siya ay pinili lamang upang maglingkod at upang ipaalam at ipaabot  ang kagustuhan ng Diyos dito sa lupa.  kahit siyay isang kabataan, sa harapan ng Diyos itoy walang anuman, sapagkat kanya itong tutulungan at tuturuan kung ano ang dapat gawin.

 

Bakit sa panaginip nagkatagpo at nag-usap ang hari at ang Diyos?

Ito ay isa sa mga kababalaghan na ipinabatid sa atin ng ating mga ninuno sa aklat ng buhay ng mga mananampalataya.

 

Ang Diyos sa pamamagitan ng panaginip atin nalalaman ang kanyang mahiwagang pakikiisa sa atin.  Ang panaginip ay nangyayari kapag ang tao ay natutulog at sa dahilang ito hindi kung minsan maunawaan ngunit sa pag-uusap ng hari at ang Diyos sa panaginip na ito ay ipinakita kung ano ang talagang nasa kaibuturan ng puso ng hari na tanging ang Diyos lamang ang makakabasa. Ang kanyang iniisip at bumabagabag sa sarili ay isang dahilan na kanyang gustong patunayan na ang kanyang pagsisilbi sa Diyos at sa tao ay hindi para hindi ipakita ang kanyang karunungan kundi ang pagsasaksi sa Gawain ng Diyos sa kapakanan ng kanyang mga pinili.

At sa kanyang gulang na kabataan ay isang katutuhanan na hindi niya tiyak na siya ay karapat-dapat sa tungkulin na iyun bilang tagapangulo sa bayan, ngunit, siya ay pinili ng Diyos kayat ang Diyos pa rin ang siyang gagabay sa kanyang tungkulin.

Ang Espiritu santo ng Diyos ay dumalay sa kanya at ito ang ating nasaksihan din sa buhay ni Jose ng kanyang nakausap ang anghel upang itakas si Jesus sa kamatayan na isinasagawa ng haring Erodes.

Ang mensaye ng buhay sa atin ngayon mga kapatid ay napakahalaga dahil sa ating mga nananalig sa Diyos mapapatunayan na siya ang ating gabay lagi upang ating mapagtagumpayan ang anuman nating pakay na ikabubiti para sa lahat.

 

Tayoy magtiwala sa kanya at idaing ang ating mga pangangailan at naway punuan niya an gating mga pagkukulang. Nawa’y hilingin natin lagi sa Diyos na bigyan tayo ng pusong marunong making at mapang-unawa. Amen.

 

Inno 121

Santo Spirito discendi e ravviva la mia fè,

Nel mio debol cuore accendi un ardente amor per Te.

Scendi o Spirto di Sapienza e ci salva dall’error;

ci rivesti di potenza ed infiamma il nostro cuor.

 

La tua luce in me diffondi, santo Spirto del Signor;

la tua grazia mi circondi, o divin consolator.

Scendi o Spirto di Sapienza e ci salva dall’error;

ci rivesti di potenza ed infiamma il nostro cuor.

 

 

Oh, felice la mia sorte, se il mio cuore Ti aprirò.

Tu mi assisti in vita e in morte! Rinnovato in Te sarò.

Scendi o Spirto di Sapienza e ci salva dall’error;

ci rivesti di potenza ed infiamma il nostro cuor.

 

Raccolta delle offerte

Servire il Signore significa impegnarsi con le proprie capacità, il proprio tempo e denaro. La nostra offerta è un segno di consacrazione: ricordiamoci che Dio ama un donatore allegro.

Ricordo a tutti, la colletta sarà deposta prima dell’uscita di via Firenze 38 in cui trovate due cestini appositi.

Preghiamo

Nostro Dio e Padre, ti siamo riconoscenti per tutti i tuoi doni e perché ci permetti di dare le nostre offerte, nella consapevolezza che anch’esse fanno parte del servizio al quale ci hai chiamato. Amen

 

Annunci/ Comunicazioni e informazioni

  • Un caro saluto in particolare alle sorelle e ai fratelli di Pescara e di Milano.
  • Auguriamo un buon compleanno ai fratelli e alle sorelle che hanno compiuto gli anni in questo mese di giugno. (Lucas Christian Tugade, Stelita Yutuc, Chiara Cristobal, Ela Macaraeg e ). Il Signore vi benedica.
  • ogni domenica alle ore 7,00 Breakfast time. Se qualcuno vuole essere partecipe a questo impegno rivolgetevi a Francesca Agrò.
  • Per il gruppo accoglienza rivolgetevi alla nostra presidente Laura Nitti. Facciamo il turno e il vostro aiuto sarà di certo molto prezioso. Vi ringraziamo in anticipo.

 

  • domenica 28 giugno alle ore 11,00 culto bilingue a cura di Enrico Bertollini, il testo biblico della predicazione è stato scelto da lui ed essa sarà annunciata in due lingue, e quella in tagalog da Rowena Abad.
  • domenica 5 luglio alle ore 11,00 culto bilingue a cura di Francesca Agrò, e il testo biblico sarà scelto anche da lei. La predicazione sarà fatta in due lingue, e quella in tagalog da Norie Castriciones.
  • dal 24 giugno al 9 luglio la past. J. Galapon sarà in ferie. Dal 24 al 30 partirà insieme ai nostri due fratelli di chiesa Elio e Piero per andare a trovare Franco Guarnera a Cefalù. Mentre Isabella e Dino andranno a trovare il loro figlio e la sua famiglia in Sardegna. A tutti che cominciano la loro vacanza possa il Signore accompagnarli con la sua mano benedicente.
  • Rivolgetevi alla presidente del consiglio di chiesa Laura Nitti per qualsiasi emergenza.

 

 

 

Preghiera di Intercessione

 

Signore, nella luce della predicazione che abbiamo ascoltato intercediamo per i fratelli e le sorelle che aspettano da noi consigli, parole che confortano e che edificano, gesti che sollevano dagli affanni e dalle ingiustizie. Sono tanti, Signore, nelle nostre città e nelle contrade del nostro paese quelli che cercano una porta aperta, un’occasione di riscatto e di liberazione. Signore, tu ci hai accolti, ci hai ascoltato, e a nostra volta possiamo condurre a te tutte queste creature; donaci perciò coraggio e sapienza nell’accoglierle affinché, nell’incontro con noi, possano scoprire te, il Signore, da cui viene la consolazione eterna.

Nostro Signore, Padre onnipotente ed eterno, grazie perché sei il nostro Dio.

Resta con noi. Rafforza la grazia che abbiamo ricevuto da Gesù cristo e consenti a molte persone in tutto il mondo di conoscerla e di onorare il Tuo nome. Benedicici, permettendo che la tua benedizione si diffonda da noi agli altri, per la gloria del Tuo nome Benedici le nostre azioni, benedici la nostra vita. Padre amato. Vogliamo ricevere la tua benedizione per la gloria della tua giustizia e della tua verità.

Signore Dio guaritore, ti chiediamo in particolare di guarire chi è malato, fuori e dentro la nostra comunità. Noi ti chiediamo una buona salute per tutti quanti noi. Dona ai nostri dirigenti un cuore intelligente, ciò di cui abbiamo bisogno perché troviamo la serenità e superiamo tante difficoltà.

Ti chiediamo questa grazia nel nome di Gesù che ci ha insegnato a rivolgerti con queste parole

Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non esporci alla tentazione ma liberaci dal male. Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen

 

Benedizione: (Vi invito ad alzarvi le vostre mani ponendo sul capo del fratello e della sorella davanti a voi mentre cantiamo la benedizione)

Inno 143:  Dio ti benedica, Dio ti protegga, Dio faccia risplendere il suo volto su di te. (2X)

 

Amen cantato

 

 

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