Preghiera per la pace dei protestanti mondiali

Guerra russo-ucraina, gli appelli e le preghiere delle chiese protestanti in Italia

da Riforma

Appuntamenti in tutta Italia in reazione al conflitto esploso nel cuore d’Europa

Dopo le iniziative di preghiera congiunta e le manifestazioni pubbliche per la pace segnalate venerdì, aggiungiamo alcuni comunicati e iniziative previste nei prossimi giorni.

Genova, le chiese cristiane hanno invitato a prevedere nel corso delle funzioni di domenica 27 febbraio uno spazio di preghiera dedicato alla speranza di pace in Ucraina, e hanno invitato, per mercoledì 2 marzo, alle ore 20,30, a una preghiera per la pace presso la parrocchia di Santa Zita (via di Santa Zita 2), all’interno del seguente comunicato: «Le chiese cristiane di Genova, dopo settimane di incertezza in cui la minaccia della guerra ha continuato ad affliggere i cuori e i pensieri, hanno appreso con sgomento e con profonda tristezza la notizia dello scoppio delle ostilità in Ucraina. La guerra, realtà che non ha mai smesso di affliggere i vari angoli del mondo, è nuovamente un triste flagello anche nel continente europeo. Come credenti in Gesù Cristo, riteniamo fondamentale dichiarare nuovamente che il Signore è venuto incontro al nostro mondo per guidare “i nostri passi sulla via della pace” (Luca 1, 79). Ogni azione di guerra che si configuri come un’affermazione egoistica del proprio diritto a discapito della vita altrui è da considerare una violenza che si oppone alla pace che Dio ci offre e ci invita a cercare. Formuliamo questa affermazione nella consapevolezza che, come discepole e discepoli di Cristo, il nostro impegno deve muoversi nella direzione di essere testimoni della possibile alternativa che l’Evangelo intende indicarci: l’alternativa della pace e della riconciliazione tra i popoli, tra le nazioni, tra gli individui, unica via per sconfiggere la violenza, l’intolleranza, la sopraffazione, la volontà di dominio assoluto.

In questo momento, riteniamo importante mettere in luce l’unità di intenti dei cristiani e delle cristiane, differenti nelle loro confessioni e denominazioni ma non per questo divisi nel rivolgere a Dio la comune preghiera per la pace. Una pace capace di incontrarsi con la giustizia (Salmo 85)».

Il comunicato, sottoscritto dall’Arcidiocesi di Genova, chiesa anglicana, battista, evangelica ispano-americana, evangelica della Riconciliazione, luterana, metodista (Genova Sestri), ortodossa greca, ortodossa romena, ortodossa SS. Trasfigurazione – Patriarcato di Mosca, valdese (Genova centro e Genova Sampierdarena), si conclude con una preghiera di Dag Hammarskjöld, secondo segretario delle Nazioni Unite e Premio Nobel per la Pace: «Signore, dacci pace con te, pace con gli uomini e le donne, pace con noi stessi, e liberaci dalla paura».

Il direttivo della Consulta delle chiese evangeliche del Territorio romano, il 25 febbraio ha diffuso un comunicato in cui «fa proprie le parole di Dietrich Bonhoeffer ricordate ieri dal presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, “Osare la pace per fede”. Un grido che risuonò ieri contro il regime nazista, oggi con le nostre voci, contro l’orrore della guerra.

Oggi più che mai osare la pace è un imperativo per ogni credente nel Dio di Gesù Cristo, il cui messaggio è sempre rivolto alla pace, alla giustizia, alla solidarietà umana tra popoli e nazioni.

In queste prime ore abbiamo visto ancora  la violenza, il dolore e le morti che tutte le guerre arrecano a fratelli e sorelle.

Il nostro responsabile ed evangelico grido No alla guerra sempre, senza se e senza ma,  come metodo di risoluzione dei conflitti, è rivolto a tutte le chiese membro perché iniziative di riflessione, di preghiera e attive azioni di pace e giustizia vengano promosse in solidarietà e vicinanza con i fratelli e le sorelle ucraine.

Il no alle guerre implica dialogo, confronto, prendersi cura, liberi da pregiudizi, vincoli economici e logica del più forte. Perché finalmente ogni uomo e ogni donna veda realizzata la giustizia e la pace, e finalmente “trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra”. Shalom, pace!».

Il direttivo del Cccf (Consiglio cristiano delle chiese di Firenze) «si unisce alle voci di orrore di fronte alla guerra e di preghiera per la pace che vengono dalle chiese dell’Ucraina, dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, dal Patriarca Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, dalle Chiese evangeliche dell’Ucraina. Si unisce allo sgomento per l’invasione armata di uno stato sovrano, per la minaccia nucleare sollevata bombardando i depositi di scorie di Chernobyl. Si unisce al dolore per le vittime civili e alla solidarietà nei confronti di tutta la popolazione, i milioni di profughi e anche coloro che restano nel loro territorio devastato. Una guerra non può che portare morte e miseria, là dove il dialogo può aprire speranza e un futuro di vita.

Uniti in preghiera a tutte le Chiese che sono raccolte invocando la pace, operando per l’accoglienza dei profughi, chiediamo a Dio di illuminare i leader dei paesi coinvolti per un rapido ripristino della pace nella libertà, e dei diritti umani calpestati in Ucraina».

Un’iniziativa il più possibile interreligiosa è stata invece organizzata nel territorio del Pinerolese, in provincia di Torino, a partire dalla Commissione Ecumenismo del Primo Distretto delle chiese valdesi (valli valdesi) e dalla Diocesi di Pinerolo. Gli organizzatori hanno diffuso il seguente comunicato invitando alla partecipazione: «Al fine di promuovere la condivisione della Pace ed il ripudio verso ogni forma di guerra e poter esprimere la solidarietà nel sostegno spirituale alle popolazioni afflitte dalla guerra ucraina,  giovedì 3 marzo c.a. presso il Circolo Sociale dei Lettori in via del Duomo 1, dalle ore 17 alle 20 su richiesta di cittadini appartenenti alle varie confessioni religiose del Pinerolese, viene messo a disposizione il Salone Umberto Agnelli, per un momento di preghiera personale e di Meditazione silenziosa. Dalle ore 18,30 alle ore 19,30 alcune tradizioni spirituali presenti sul territorio pinerolese avranno la possibilità di intervenire con testi, preghiere, parole dettate dalla propria sensibilità inerenti al tema della pace e della non-violenza. Chiusura ore 20».

La chiesa valdese di Torino, infine, accoglie l’appello di papa Francesco a una giornata di digiuno e preghiera ecumenica per la pace: citando il versetto di Isaia 2,4 «Una nazione non alzerà più la spada contro l’altra, e non impareranno più la guerra», invita a «pregare ecumenicamente per la pace nel momento dell’atto di aggressione armata della Russia contro l’Ucraina. Mercoledì 2 marzo vi invitiamo a pregare con noi. Ci sono opportunità diverse: il tempio di corso Vittorio sarà aperto dalle ore 13 alle ore 17 per un tempo di preghiera comunitaria, musica e silenzio; altrimenti potrete partecipare anche da casa e dal lavoro, nel raccoglimento personale e anche con momenti in collegamento in diretta dal tempio sulla pagina Facebook della chiesa».

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I metodisti italiani in preghiera per l’Ucraina

da Riforma

Lettera della pastora Mirella Manocchio: «Preghiamo per i pastori, i leader e le congregazioni della Chiesa Metodista Unita in Ucraina e in Russia»

La pastora Mirella Manocchio, presidente del Comitato permanente dell’Opera per le chiese evangeliche in Italia (Opcemi) ha inviato una lettera al vescovo Eduard Khegay, referente per l’area nord europee e euroasiatica centrale della Chiesa metodista unita, in relazione alla situazione ucraina.​

Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra.” (Isaia 2,4) 

Caro vescovo Eduard Khegay,

Siamo addolorati e sconcertati da quanto sta accadendo in Europa tra Russia e Ucraina.

Dio chiama i popoli e le nazioni alla pace e all’amore, e il messaggio del Vangelo indica la via della riconciliazione e mai della guerra e della violenza, come soluzione ai conflitti.

I governi europei hanno tentato la via della diplomazia e del dialogo per evitare che il rumore delle armi e delle bombe risuonasse ancora nel nostro continente, facendo riemergere in tutti le tragiche memorie delle guerre passate. Purtroppo così non è stato.

Il governo russo ha deciso l’invasione dell’Ucraina, una nazione democratica e sovrana, e ora due popoli vicini rischiano di diventare unicamente nemici. Non è questo che avremmo voluto vedere nel 2022. La guerra è sempre il male e ha sempre costi considerevoli.

Le chiese metodiste in Italia sono molto preoccupate per le nostre chiese sorelle di Ucraina e Russia, sono preoccupate per le sofferenze e le morti che ancora una volta i due popoli dovranno sopportare per la ferocia, il calcolo politico ed economico di un governo scellerato come quello russo.

Sappiamo che, al pari delle chiese metodiste ucraina e russa, in questi due paesi vi sono tanti uomini e donne che vogliono solo la pace e noi preghiamo con voi e con loro che le ragioni del dialogo prevalgano e si torni alla pace, una pace giusta e reale.

Preghiamo per i pastori, i leader e le congregazioni della Chiesa Metodista Unita in Ucraina e in Russia; possa Dio concedere che la loro testimonianza di riconciliazione e di pace porti forza e speranza al popolo ucraino.

Preghiamo per te, vescovo sia della Russia che dell’Ucraina, e per il sovrintendente distrettuale della Umc in Ucraina, possa Dio darvi la saggezza, la pazienza e l’amore di cui avete bisogno nel vostro ministero e nella vostra leadership in queste difficili circostanze.

Il Comitato Permanente dell’Opcemi invita tutte le nostre congregazioni a pregare e a partecipare alle veglie per la pace del Mercoledì delle Ceneri, 2 marzo, insieme alle chiese protestanti di tutto il mondo. Se le circostanze lo richiederanno, le nostre chiese si prodigheranno ad accogliere e sostenere i profughi che a causa della guerra inevitabilmente fuggiranno dalla Ucraina. Ma noi ancora speriamo che le armi si fermino e si possa tornare al dialogo.

Che Dio ci protegga tutti dall’escalation e dal diffondersi della guerra, e che noi possiamo seguirlo sul Suo cammino di verità e di pace attenendoci al suo richiamo che una nazione non alzi più la spada contro un’altra e che non impariamo più la guerra, ma – come si esprime il teologo Dietrich Bonhoeffer – continuiamo a “osare la pace per fede”.

Fraterni saluti