In memoria di lei
9 aprile 2017
Maria di Betania unge il capo a Gesù Lu 7:36-50
Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso; mentre egli era a tavola entrò una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore ; rotto l’alabastro, gli versò l’olio sul capo. Alcuni, indignatisi magari geloso o invidiosi di Gesù, dicevano tra di loro: «Perché si è fatto questo spreco d’olio? Si poteva vendere quest’olio per più di trecento denari, e darli ai poveri». Ed erano irritati contro di lei. Ma Gesù disse: «Lasciatela stare! Perché le date noia? Ha fatto un’azione buona verso di me. Poiché i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene; ma me non mi avete per sempre. Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l’unzione del mio corpo per la sepoltura. In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei».
Cara comunità, oggi è la domenica delle Palme, ricordiamo il giorno in cui la gente aveva osannato Gesù: il Benedetto del Signore.
Oggi è esattamente la domenica che precede il tempo in cui sarebbe avvenuta la risurrezione secondo il nostro calendario liturgico.
Il testo che abbiamo letto è molto ricco di spunti di riflessione: la donna senza saperlo ha compiuto un qualcosa di buono, che l’ha resa indimenticabile, e Gesù ha ritenuto che quell’azione della donna sia stata eccezionale…nonostante i discepoli manifestassero la loro obiezione a questo gesto. Ciò, però è da non sottovalutare. La loro obiezione di non sprecare quel profumo, testimonia oggi, che per noi che seguiamo le orme di Gesù, il fare del bene ai poveri è un compito doveroso e costantemente da compiere e affidato a noi finché siamo in vita. Come dice il versetto 7 di questo brano: << Poiché i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene; ma me non mi avete per sempre>>. La povertà e quindi i poveri ce li carichiamo perché Gesù ha dato la sua vita per loro. Siamo forse tutti noi quei poveri cominciando da questi suoi discepoli di allora?
L’azione della donna però è stata talmente buona che accompagnerà l’annuncio dell’evangelo, quella che sarà la buona notizia che subito dopo questa scena compirà Gesù, soffrendo fino alla sua morte per amore dei suoi discepoli, amici e per l’intera umanità.
Questa è la buona notizia che sarà annunciata, predicata, proclamata insieme all’azione della donna, perché è stata compiuta, nel tempo giusto e nel momento opportuno. Ciò che ha fatto la donna su Gesù e la risposta di Gesù sarà divulgato in memoria di lei, per la gloria del Dio Santo, e diventerà la parola evangelica che oggi stesso potrebbe rafforzare il senso del nostro vivere, meditando il contenuto di questo brano e ciò che lo seguirà come il racconto della passione di Gesù.
Quello che hanno fatto Gesù e la donna insieme sono l’evangelo per noi oggi, perché è stato ritenuto giusto secondo le Scritture, il Signore Gesù è colui che ci ha donato la nostra vita, e appartenendogli facciamo parte della vita eterna.
Voi lo credete? Il gesto della generosità e riverenza di Maria (forse di Betania)nei confronti di Gesù, ungendolo dal capo ai piedi con quel profumo, nel contesto in cui è compiuto, ha inaugurato il motivo centrale dell’avvicinamento del tempo della sua passione.
Il titolo di questo brano è Maria di Betania unge il capo a Gesù, ma leggendo il brano ha parlato sempre di una donna .
Comunque, Maria è un nome molto conosciuto nel Nuovo testamento e in particolare in relazione con la vita di Gesù. E con una donna di nome Maria che Gesù ha avuto relazioni profonde nei diversi momenti della sua vita.
Sappiamo che Gesù era nato da una donna che si chiamava Maria. È stata lei che lo ha messo al mondo. L’ha allevato come un figlio. L’ha fatto crescere in una nazione, in un paese piccolo che si chiama Betlemme. Betlemme, era un paese piccolo, ed è diventato grande a causa sua. Gesù e Maria sono nomi che come nel nostro brano di oggi sono inseparabili. Le loro storie sono raccontate nel mondo, ovunque. Gesù è diventato straordinario per quello che ha fatto, così come è stato riconosciuto dagli ebrei- cristiani e dai pagani, dai gentili che sono diventati seguaci suoi, il Cristo di Dio. Così anche quella donna, è diventata famosa, conosciuta per quello che ha fatto a Gesù prima della sua sepoltura.
Voi, ve lo credete? Infatti, Io credo che quando si compie un’azione buona, è giusto che venga raccontato chi l’ha fatta e a chi l’ ha fatta. Nella vita di Gesù ci sono delle cose buone che ha ricevuto da questa donna che si chiama Maria?. Sì, vi ricordate le due sorelle Maria e Marta e loro fratello Lazaro l’amico risuscitato da Gesù come ci ha raccontato nel vangelo di Giovanni capitolo 12. E per riconoscenza che questa donna ha fatto questo gesto di versare l’olio profumato e prezioso a Lui.
Davanti alla gente, ai discepoli di Gesù è stato fatto questo gesto perché diventino e rimangono degli agenti e dei testimoni nello stesso tempo.
In una comunità è molto importante questa testimonianza dei personaggi e si riflette anche nella nostra vita ,oggi. Quando una cosa è fatta non sempre siamo tutti d’accordo. Vengono sollevate delle questioni. Alcuni/e dicono come i discepoli in questo racconto che questo profumo si poteva vendere per fare del bene ai poveri(questo è giusto); alcuni dicono che il gesto della donna doveva essere fatto allora perché era quello che occorreva. Gesù il maestro ha dato qui la sua valutazione perché non c’era più altro tempo che gli rimaneva, ma nessuno di loro poteva sapere tutto questo e anche lo scopo. Questo è il disegno di Dio della vita di tutti noi, non siamo mai pienamente capaci di scorgere, capire la sua volontà ma il suo compito è di mettere insieme quello che riusciamo a fare per farlo diventare un atto buono.
Infatti, se voi vi ricordate in questi anni qui nella nostra chiesa, quante volte che voi non avete avuto le stesse opinioni nel fare una cosa e questo è normalmente ciò che succede nelle famiglie, nelle comunità, e quindi nella società in cui siamo tutti coinvolti.
Chi ha più potere decide, chi ha più autorità vince, chi è più convincente normalmente ottiene la nostra adesione. Ma chi è veramente il più giusto? NOI SPESSO NON LO SAPPIAMO! Sì, abbiamo delle motivazioni giuste ma poi si cerca comunque insieme di esaminare tali motivazioni così si sceglie la più giusta da fare , in un tempo determinato, considerando il contesto e anche e sempre seguendo l’esempio di Gesù, ciò che ha detto e fatto. Così, penso che il nostro racconto ci dica la stessa cosa. Ci testimonia il buono che ha fatto Dio in Gesù, del buono che ha fatto Gesù, e dell’azione della donna IN QUANTO TALE. Questa è la buona notizia: la pienezza del messaggio evangelico si compie in persone scelte da Dio per fare la sua volontà per testimoniare se stesso e quanto è buono per tutti e tutte.
Gesù ha avuto a che fare sin dalla sua nascita con tale nome perché sua madre si chiamava Maria. Era lei la prima donna che ha compiuto la volontà di Dio permettendo che nascesse un figlio, il salvatore del mondo che donando la propria vita l’ha donata a noi.
E nel brano di oggi noi ricordiamo un’altra Maria che con gratitudine e riconoscenza ha voluto con la sua spontaneità versare, dal capo al piede di Gesù l’olio di grande valore.
Se oggi questo brano dovesse essere raccontato in un film e se oggi fossimo tutti davanti a guardarlo e io non facessi una predicazione ora diremmo tutti che questo film ci avrebbe fatto molto bene . L’amato Gesù ha avuto questa giusta e buona occasione di vivere questo particolare momento prima di affrontare la sua fine martoriato e torturato.
La donna di questo racconto ha infranto diverse consuetudini di buona educazione secondo il criterio degli uomini di allora ma proprio per questo motivo ci ha lasciato un insegnamento molto profondo che il nostro comportamento deve andare oltre all’apparenza. Che Dio continui a illuminare il nostro cammino di riflessione che ci porta ad agire e che ci aiuti a compiere delle buone azioni secondo il suo criterio. Amen.
past. Joylin Galapon09