Una comunità “integrata”
Della nostra comunità fanno parte principalmente filippini e italiani. Dal 2006, infatti, abbiamo scelto di lavorare insieme per costituire una sola comunità, capace di raccogliere e valorizzare i doni che ciascuno e ciascuna di noi porta con sé, comprese la propria lingua nativa e la propria nazionalità. Invece di viverli come una barriera di separazione, abbiamo pensato che dovessero divenire una ricchezza da condividere, soprattutto in un tempo dove l’accoglienza, a livello sociale, è un vero problema.
La lingua principale della comunità è l’italiano, perché in Italia viviamo e lavoriamo. Il tagalog e l’inglese sono, però, lingue ampiamente usate in molte delle attività comunitarie. Durante il culto, ad esempio, c’è sempre una preghiera in tagalog e sullo schermo sono proiettati i testi liturgici in inglese. Sempre in inglese è offerto un riassunto del sermone. Tagalog e inglese sono le lingue dello studio biblico (seconda, quarta ed eventualmente quinta domenica) e del culto delle 9.00 (prima e terza domenica). Il gruppo filippino si occupa di valorizzare lingua, spiritualità e cultura filippine all’interno della comunità (ad esempio preparando la festa filippina, in genere celebrata la terza domenica di Avvento).
Per sottolineare l’unità della chiesa, i sacramenti (Cena del Signore e Battesimo) e le principali attività della vita comunitaria sono sempre celebrati insieme da tutte le componenti. Per sviluppare la conoscenza reciproca abbiamo organizzato diversi momenti, il principale dei quali sono le domeniche di formazione comunitaria, dedicate proprio alla formazione interculturale dei nostri membri di chiesa ed alla conoscenza reciproca. Sappiamo bene che il nostro è un progetto ambizioso, ma crediamo che il Signore ci chiami all’unità e all’integrazione e che, quindi, sicuramente ci accompagnerà in questo nostro impegno.
Il metodismo in Italia
In Italia il metodismo approdò in modo stabile solo nel 1861, con l’arrivo dall’Inghilterra del pastore Henry James Piggott (1831-1917), che fondò una chiesa di ispirazione wesleiana .Dopo solo sette anni vi erano già 16 locali di culto, 24 predicatori, 179 scuole domenicali, 592 allievi nei corsi d’istruzione scolastica.
L’unità d’Italia fu la grande occasione attesa da tutto l’evangelismo. Nel 1873 giunse dagli Stati Uniti il pastore Leroy M. Vernon (1838- 1896) che fondò una chiesa di ispirazione episcopale.
Piggott e Vernon si accordarono perché i due rami del metodismo mondiale agissero in Italia sempre in modo complementare nella fondazione di chiese come di opere sociali.Nel trentennio a cavallo del secolo l’impegno metodista fu notevole con la fondazione di scuole diurne e serali, di circoli culturali, di giornali e, soprattutto, con l’assistenza materiale e spirituale in alcuni luoghi con maggior concentrazione di manodopera, sovente importata e perciò maggiormente bisognosa di aiuto.
I due rami del metodismo, quello inglese e quello americano, si unirono nel 1946 fondando la Chiesa Evangelica Metodista d’Italia. Nel1975 la chiesa metodista si è integrata con la Chiesa Valdese, formando la Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e valdesi); ciò ha permesso di avere un unico ruolo pastorale e organismi burocratici settoriali e centrali in comune.
Attualmente in Italia la chiesa metodista conta 46 fra chiese e opere sociali oltre a vari circoli culturali, con oltre 5.000 membri effettivi e un numero imprecisato di simpatizzanti.
Unione delle chiese metodiste e valdesi
Valdesi e metodisti sono cristiani che appartengono alla famiglia delle chiese nate dalla Riforma del XVI secolo: protestanti o evangeliche.
Il movimento valdese è presente in Italia sin dal Medioevo ed ha vissuto nelle valli del Piemonte occidentale fino al 1848. Solo a quella data i valdesi hanno ottenuto la libertà di esprimere la loro fede senza incorrere in persecuzioni. Si sono diffusi nel paese con un’opera di testimonianza e in Sud America (Rio de la Plata) con l’emigrazione.
I metodisti, chiesa sorta in Inghilterra nel XVIII secolo con larga diffusione nel mondo, sono presenti in Italia dall’Ottocento.
Le due chiese hanno stipulato nel 1975 un Patto di integrazione, dando vita ad una “Chiesa evangelica valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi”.
Le chiese valdesi e metodiste lavorano in stretta collaborazione con le altre chiese evangeliche nel quadro della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) e mantengono relazioni molto strette con le chiese protestanti nel mondo anche attraverso istituzioni ecumeniche (CEC).
Le profonde trasformazioni avvenute nel mondo negli ultimi decenni hanno portato le nostre chiese a dare alla loro attività una nuova impostazione.
Da un lato l’immigrazione di molti credenti evangelici provenienti da paesi extra europei ha dato vita ad un progetto di integrazione: Essere chiesa insieme.
Dall’altro la partecipazione ad un’opera di evangelizzazione e di educazione nel quadro della CEVAA, Comunità di Chiese in missione ha condotto le nostre chiese a guardare ai problemi in prospettiva mondiale.