La salvaguardia del creato

Le letture di oggi ci parlano di NATURA.

Oggi pomeriggio avremmo dovuto parlare di ambiente e del nostro adeguamento come comunità ad un nuovo assetto ecosostenibile, anche in vista di una certificazione, ma avendo necessità “strutturali” più urgenti, rimandiamo la riunione ambientale più avanti. Intanto però ci sono capitate queste letture “ambientali” e iniziamo a prepararci con delle basi “Scritturali”.

Iniziamo dal Salmo 19, che dà un inquadramento cosmico, apre uno squarcio sull’Universo, su come era visto a quei tempi, anche da un punto di vista “scientifico-poetico”. Si parla di cieli, firmamento, giorno, notte, suono, sole, visto come uno sposo felice che gira da un’estremità all’altra dei cieli, e in chiusura di questa prima parte si dice che “NULLA SFUGGE AL SUO CALORE”. Sembra quasi una premonizione profetica al nostro RISCALDAMENTO GLOBALE attuale.

Passiamo ora a Genesi, un testo classico per quanto riguarda la Creazione e le prime fasi del mondo “primigenio”. Qui siamo appena dopo il Diluvio, la famiglia di Noè esce dall’Arca e si può dire veramente che è una famiglia allargata, comprendendo anche le famiglie degli animali. Il motore della vita e della natura riprende anche dopo il disastro e la devastazione. Per prima cosa Noè costruisce un altare, non sappiamo se di terra o di pietre, secondo i più antichi costumi, ma comunque ringrazia Dio per il pericolo scampato e la ritrovata salvezza. Dio in risposta promette che non distruggerà più la Terra e ci sarà una regolare alternanza di stagioni e coltivazioni. Questo è il primo PATTO che Dio fa con l’umanità. E’ un patto generale, universale, fatto non soltanto con Israele, ma con tutti gli esseri viventi.   E’ un patto stipulato secondo i canoni dell’epoca, con delle norme da rispettare, il cosiddetto Codice Noahico, che ha un certo corrispettivo con il Decalogo, anche se riguarda principalmente regole alimentari e di sopravvivenza.                                   Infine il segno del patto è l’arcobaleno, una ritrovata bellezza che dalla Terra va verso il Cielo e di nuovo ritorna in Terra. Quindi il senso di questi passi è di un uso “legale” dei beni che sono sulla terra. Dio ci dà il permesso di usarli, di sostenerci, ma con MODERAZIONE. Ci chiede anche il RISPETTO degli animali e del Creato in generale.

I popoli antichi avevano il concetto dell’indisponibilità totale del Creato,  del suo USO ma NON del suo ABUSO o DISTRUZIONE, perché causerebbe                      la NOSTRA DISTRUZIONE. Noi abbiamo perso questo concetto. Dal positivismo in poi, dalla rivoluzione industriale, pensiamo di avere il dominio assoluto sulla Natura, di poterla usare e abusare fino allo sfinimento, fino all’esaurimento delle sue risorse. Ma non è così. La Natura ci chiederà il conto, ci metterà alle strette, ci obbligherà a riflettere sul nostro comportamento e sulle nostre scelte.

Per concludere vorrei citare anche le altre letture.

Paolo ci esorta a stipulare un nuovo Patto, guidati dallo Spirito che dà nuova vita e Gesù benedicendo i bambini ci dice che “chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto”. Cerchiamo quindi di ricevere il regno di Dio, il Creato, con l’esempio dei bambini, che in questo momento storico stanno guidando il Movimento Ambientalista.

Amen.

Francesca Marini

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