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Mobilità e cambiamento climatico – Obiettivo 15: rendere le città e le comunità sostenibili

7 marzo – mobilità e cambiamento climatico – Obiettivo 15: rendere le città e le comunità sostenibili

Scheda

Per molte persone l’auto sembra insostituibile: per andare al lavoro, fare la spesa, andare in chiesa o andare a un concerto, i “servizi taxi” per i bambini, per il tempo libero e per i viaggi. Desideriamo opporci risolutamente a questo atteggiamento e vogliamo proviamo a sperimentare delle alternative. Questa è una protezione attiva in favore del clima e fa anche bene alla salute. Proviamoci questa settimana e non solo!

Nel mondo moderno la mobilità è un’espressione di libertà e autodeterminazione, nonché un prerequisito per la partecipazione sociale, ma la motorizzazione di massa con combustibili fossili è un peso per l’ambiente e per la salute. L’ipermobilità di vaste parti della società porta a enormi problemi, anche di salute, di cui soffrono molte persone. Spesso queste sono proprio quelle persone che, a loro volta, hanno la parte minore in questa mobilità.Questo è doppiamente ingiusto. Ad esempio, verso le persone del sud del mondo, particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, o alle persone che in Europa vivono in piccoli appartamenti scarsamente protetti dal rumore e su strade principali trafficate.

In Italia il parco macchine circolante è di 38,5 milioni di vetture, 655 auto ogni 1.000 abitanti, mentre, prendendo in considerazione tutti i veicoli, il rapporto sale a 868/1000 abitanti. Molte persone sono oggi consapevoli del fatto che l’utilizzo di combustibili fossili è dannoso per l’ambiente, per il clima e per le persone. Indipendentemente dal fatto che si tratti di carbone nell’altoforno o petrolio nei motori a combustione, entrambi devono essere ridotti in modo massiccio per poter ancora contenere il cambiamento climatico causato dall’uomo. Nel settore energetico le emissioni sono diminuite negli ultimi decenni, ma non nel settore dei trasporti dove sono addirittura leggermente aumentate.

L’attuale emergenza sanitaria dovuta alla pandemia ha bloccato la circolazione delle persone ‘non essenziali alla produzione’, mentre il trasporto di merci è proseguito. L’inevitabile e necessario contenimento forzato della mobilità ha però portato come conseguenza sofferenza e disagio nelle relazioni interpersonali. La mobilità sostenibile non può tradursi in un cambio del carburante del motore, ma deve passare per una diversificazione dei mezzi di trasporto a favore della bicicletta e dei mezzi collettivi (car pooling, trasporto pubblico), oltre al passaggio all’auto come servizio (carsharing) e non più come proprietà.

Nell’aprile 2019 sono stati stabiliti dall’UE limiti di emissione più severi per autovetture e furgoni per far sì che, dal 2030, le autovetture e i furgoni nuovi generino in media, rispettivamente, emissioni di CO2 inferiori del 37,5% e del 31% rispetto ai livelli del 2021. Tra il 2025 e il 2029, autovetture e furgoni dovranno generare, in media, emissioni di CO2 inferiori del 15%. Nel giugno 2019 sono stati adottati limiti per gli autocarri e altri veicoli pesanti. Secondo le nuove regole, i costruttori dovranno ridurre le emissioni di CO2, rispetto ai livelli del 2019, in media del 15% a partire dal 2015 e del 30% a partire dal 2030.

Riferimenti biblici

Deuteronomio 29,1-4: “

Mosè convocò dunque tutto Israele, e disse loro:

«Voi avete visto tutto quello che il SIGNORE ha fatto sotto i vostri occhi, nel paese d’Egitto, al faraone, a tutti i suoi servitori e a tutto il suo paese; i tuoi occhi hanno visto le grandi calamità con le quali furono provati, quei miracoli, quei grandi prodigi; ma, fino a questo giorno, il SIGNORE non vi ha dato un cuore per comprendere, né occhi per vedere, né orecchi per udire. Io vi ho condotti quarant’anni nel deserto; le vostre vesti non vi si sono logorate addosso, né i vostri calzari vi si sono logorati ai piedi. “

Perché gli israeliti si spostarono nel deserto? La risposta è semplice e tragica. Dopo aver lasciato l’Egitto, fuori dalla schiavitù, avevano raggiunto la terra promessa di Canaan dopo 40 anni. Sopportare polvere, caldo, siccità e tutte le altre dure condizioni di vita.
La nostra generazione riesce a tenere sotto controllo il cambiamento climatico, o deve farlo la prossima generazione che vaga nel deserto?

Oggi abbiamo meno di 40 anni per raggiungere la sostenibilità e dobbiamo prendere grandi decisioni per incontrare giustizia climatica e mobilità percorrendo insieme questa strada, come comunità. Ecco perché tali decisioni devono essere prese politicamente.
Abbiamo bisogno di uno stile di vita diverso, non solo individualmente ma anche nella nostra società.

C’è ancora molta strada da fare prima di arrivare a uno stile di vita sostenibile, ma ne vale la pena.
Uno stile di vita giusto e sostenibile è come la terra promessa. Ci vuole coraggio per entrarci e stabilirsi. Non esitiamo troppo a lungo, come gli israeliti.

Prendi questo coraggio e osa, scopriremo di avere un futuro luminoso davanti a noi. Per noi e per la prossima generazione.

Simon Schu, pastore a Minden, Chiesa evangelica della Westfalia

Preghiera
Perdonaci, Signore Dio nostro Creatore.
Nella fretta e nella sete di progressopage2image3634420672
Abbiamo devastato la buona terra che hai creato.
Abbiamo minato i paesaggi, rovinate le coste
e inquinato l’aria e l’acqua.
Abbiamo portato benessere e ricchezza ad alcuni,
sofferenza e miseria ad altri,
sfruttando la terra e minacciando le sue creature.
Rendici ora affamati
di generosità ed equilibrio.
Rendici abbastanza coraggiosi da fare scelte più sagge
futuro della terra,
per Cristo Gesù nostro Signore.

Amen

Chiesa Anglicana di Australia

Mobilità nelle aree rurali. Ci possono essere diverse soluzioni prima di ricorrere all’auto privata come ad esempio il car pooling con lo scuolabus o con un servizio a chiamata;
Lavoro da remoto. La casa sembra essere la soluzione alla riduzione della mobilità dei lavoratori e lavoratrici nei servizi che non siano alla persona. Parliamone;
L’e-commerce genera un traffico di piccoli furgoni per la consegna.Esso genera da solo il 21% dei gas serra emessi in Europa. Nella transizione elettrica, è il settore che dovrà de-carbonizzarsi più velocemente se l’UE vuol ridurre entro il 2030 le emissioni del 44%. Di questo 21%, quasi tre quarti sono generati dal trasporto su strada, principalmente auto private e piccoli furgoni ampiamente diffusi per effettuare le consegne dei prodotti acquistati online.page3image3634439040

Proposte di azioni

Camminare e muoversi in bicicletta in città
Creare un pool di auto, o un servizio a chiamata, ad esempio, con colleghi di lavoro o con i vicini per la spesa settimanale
Decidere di rinunciare a una vacanza in aereo, utilizzando altri mezzi di trasporto meno inquinanti.

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